Roma – Il reddito di emergenza fino a 800 euro si può ancora richiedere basta avere i requisiti. Per fare la domanda c’è tempo fino al 31 luglio 2020. Rispetto alle ipotesi iniziali, si sono allungati i tempi sia per l’ esito e l’erogazione che per la richiesta del beneficio. La misura di sostegno economico è stata introdotta dall’articolo 82 Decreto Rilancio. In presenza di specifici requisiti reddituali e patrimoniali, le famiglie hanno diritto al reddito di emergenza, erogato per due mensilità, che va da un minimo di 400 euro a un massimo di 840 euro. L’importo si calcola in base a una scala di equivalenza che tiene conto della composizione del nucleo familiare. Secondo i dati diffusi dall’Inps in molti hanno già ricevuto il pagamento.
Stando ai dati diffusi dall’Istituto il 15 luglio 2020, alla data del 30 giugno 2020 il 46% di coloro che hanno presentato domanda di accesso al Reddito di emergenza hanno ricevuto dall’INPS il pagamento della prima mensilità tramite una delle modalità indicate al momento della domanda: bonifico bancario; bonifico postale; accredito su Libretto postale; bonifico domiciliato (pagamento in contanti presso gli sportelli di Posta Italiane S.p.A.). Il 49% delle richieste sono state respinte, mentre il restante 5% è ancora in stand by. Campania, Sicilia e Lazio sono le regioni con il maggior numero di beneficiari. In linea generale, le domande arrivano soprattutto dal Sud e dalle Isole, il 48%, mentre l’altra metà si distribuisce nel resto della penisola: al Nord con il 33% e al Centro con il 19%.
Ma vediamo come si può fare la domanda. La procedura per la richiesta del reddito di emergenza è stata attivata sul portale INPS il 22 maggio. Con il DL numero 52 del 2020 e poi con un intervento sul teso del Decreto Rilancio, durante l’iter di conversione in legge la scadenza per richiedere il Reddito di emergenza è stata, poi, spostata dal 30 giugno al 31 luglio 2020. Chi ha i requisiti per accedere al beneficio può ancora presentare domanda all’INPS con le modalità indicate sul sito web dell’Istituto (con PIN, SPID, Carta Nazionale dei Servizi e Carta di Identità Elettronica);tramite CAF e patronati. Accanto alla proroga, anche i tempi di gestione delle domande, descritto dall’INPS nella circolare numero 69 del 3 giugno 2020, sono cambiati: l’INPS, infatti, immaginava di chiudere i pagamenti con la mensilità di luglio 2020.