Roma, 17 lug. – – Primo Consiglio di amministrazione del Conou dopo la fine dell'emergenza Covid che ha approvato all'unanimità la revisione del bilancio di previsione 2020. Nel suo intervento Paolo Tomasi, presidente del Conou, ha sottolineato che le aziende concessionarie, autorizzate ad operare durante la difficile fase del lockdown, “hanno svolto la loro attività con ancora maggiore impegno e senso civico, garantendo la continuità di un servizio essenziale per la tutela dell'ambiente”.
“Ci aspettavamo – ha detto Tomasi – una contrazione maggiore nella raccolta dell'olio usato, che invece è stata solo del 25% a marzo, del 35% ad aprile e del 32% a maggio (31% totale) rispetto agli stessi mesi del 2019. Tenendo conto che il settore auto è stato fortemente rallentato, i numeri ci dicono che il settore industriale ha tenuto, in questi tre mesi, producendo o manutenendo gli impianti per essere pronto alla ripartenza”.
Tomasi ha anche sottolineato come la frenata della domanda abbia fatto crollare il mercato italiano dei lubrificanti, che si è contratto nei tre mesi del 41%. La caduta verticale dei consumi di lubrificanti ha comportato anche una forte flessione del prezzo dell'olio base, con l'apertura della forbice tra il mercato Nwe e quello spot.
“La flessione contestuale del greggio – ha proseguito Tomasi – ha avuto come conseguenza di rendere più competitivo il prezzo degli oli base da raffinazione del petrolio, rispetto a quelli da rigenerazione dell'olio usato. In queste condizioni eccezionali, il Consorzio è intervenuto prontamente, sia aumentando gli stoccaggi disponibili per contenere l'olio usato raccolto che sostenendo contestualmente la rigenerazione, 'strada privilegiata per lo smaltimento dell'olio usato' come dice la legge”.
Per mantenere in equilibrio economico-finanziario la Filiera Olio Usato, il Conou ha anche avviato una significativa revisione delle previsioni sviluppate nel Bilancio 2020, che tiene necessariamente conto del crollo dei consumi verificatosi con la pandemia. Gli elementi cardine dell'operazione sono stati: i dati di consuntivo a maggio sia del consumo di lubrificanti che di raccolta dell'olio usato e le previsioni per la restante parte dell'anno, alla luce degli andamenti tendenziali, dell'emergenza sanitaria e delle anticipazioni dell'Unione Petrolifera sul dato aggregato delle immissioni al consumo.
Per la copertura del disavanzo finanziario, e in considerazione della sostanziale impossibilità di reperire nuove risorse sul mercato del credito, si è reso necessario un temporaneo aumento del contributo unitario, che da settembre 2020 passerà da 120 a 150 euro/ton.