Ragusa – “E’ bastato un acquazzone, un poco più violento del normale, l’altro giorno, per fare andare in tilt, per l’ennesima volta, il tratto di via Archimede tra piazza Vann’Antò e la chiesa della Sacra Famiglia”. A denunciarlo è il presidente dell’associazione Ragusa in Movimento, Mario Chiavola. “A causa dell’avvallamento stradale e della impossibilità di fare defluire l’acqua nella maniera dovuta – spiega Chiavola – si registra, come sempre accade in circostanze del genere, un accumulo di acqua piovana che impedisce alle auto di transitare. Per fortuna, stavolta, era di domenica e il traffico è risultato limitato al minimo indispensabile. E, in ogni caso, subito, dopo che ha cominciato a piovere, si è piazzata un’auto della polizia locale allo scopo di interdire il passaggio.
La questione però rimane tutta e non si capisce perché, dopo che da mesi la si segnala all’amministrazione comunale, nulla sia stato fatto per cercare di capire come intervenire. Comprendiamo che non è facile predisporre un intervento finalizzato a evitare il ripetersi di un contrattempo del genere, a maggior ragione perché stiamo parlando di una conformazione non certo ordinaria del manto stradale e per di più lungo un’arteria particolarmente trafficata della nostra città. Ma ogni volta che piove un po’ più forte non si possono verificare sempre gli stessi problemi. Accade in questo tratto di via Archimede come all’altezza dell’incrocio tra la stessa via Archimede e viale dei Platani dove, puntualmente, i tombini saltano.
Così come in altri punti nevralgici della nostra città. E’ il sintomo di qualcosa che non va e si dovrebbe fare qualcosa per risolverlo. Chiediamo al sindaco di adoperarsi, di rassicurare la cittadinanza che qualcosa si sta facendo. Il silenzio e l’indifferenza, in questi casi (e lo diciamo perché abbiamo ancora negli occhi la tragedia di quanto accaduto a Palermo appena qualche giorno fa), risultano peggio di qualsiasi altra cosa. Occorre dare un indirizzo, compiere un percorso, fornire delle prospettive. Anche su questi fronti che sembrano, a tutta prima, poco praticabili”.