Modica – C’è forte preoccupazione in provincia di Ragusa per la situazione che si sta vivendo nel centro di accoglienza di contrada Cifali tra i comuni di Ragusa e Comiso dove nel breve volgere di pochi giorni pare siano fuggiti diversi migranti, fatto che naturalmente arreca allarme e apprensione in questo delicato momento di emergenza sanitaria. Si tratta di episodi che lasciano perplessi sulla mancanza di sicurezza nell’hotspot, così definito, di c.da Cifali. Le preoccupazioni sono di tutti, dalla collettività, alle forze dell’ordine, dai sanitari e volontari ai sindaci. Una vicenda che dev’essere affrontata una volta per tutte dal Governo. Attraverso un’interrogazione ai Ministri dell’Interno e della Salute ho esposto l’attuale situazione ribandendo anche quanto denunciato, nei giorni scorsi dal Siulp Ragusa.
Un hotspot poco sicuro può compromettere la sicurezza sanitaria e dell’ordine pubblico considerato l’impegno giornaliero di un cospicuo numero di forze dell’ordine destinato, con turni massacranti, all’accoglienza dei migranti attraverso una gestione approssimativa senza direttive specifiche e chiare dal Governo. Uno stato di fatto che compromette tutto, sicurezza sanitaria, mancanza di controllo del territorio, si pregiudicano l’ordine e la sicurezza pubblica scoraggiando chi vorrebbe trascorrere un periodo di vacanza nella provincia di Ragusa: perché i turisti dovrebbero venire in un luogo dove arrivano migranti che scappano durante il periodo di quarantena?
Quanti danni di immagine sta subendo la Sicilia e, in particolare, la provincia di Ragusa? Ho chiesto ai Ministri di trovare celeri soluzioni iniziando dalla verifica sull’inadeguatezza della struttura e ridare serenità alla popolazione in termini di sicurezza sanitaria e pubblica.