Roma – Dieta e diabete: chi consuma frutta e verdura in grande quantità ha un rischio del 50% più basso di sviluppare diabete 2. Per ogni 66 grammi al giorno in più di frutta o verdura, le probabilità di andare incontro alla malattia si riducono del 25%. La dieta ideale per prevenire il diabete di tipo 2 si ottiene mettendo insieme i risultati di due studi, entrambi pubblicati sul British Medical Journal. Il primo condotto in Europa invita ad aumentare il consumo di frutta e verdura, il secondo realizzato negli Stati Uniti dimostra il potere protettivo dei cerali integrali. Si tratta di due ricerche particolarmente degne di attenzione per la metodologia di indagine e per l’ampiezza del campione coinvolto.
Lo studio europeo si distingue dalle indagini precedenti per avere adottato un criterio oggettivo con cui individuare gli alimenti capaci di ridurre il rischio di diabete. Invece di basarsi sulle consuete risposte a questionari, gli scienziati hanno misurato i livelli di vitamina C e di carotenoidi nel sangue dei partecipanti, ottenendo così dati imparziali per la loro analisi. Gli scienziati hanno messo a confronto i valori dei due indicatori tra circa 9.800 persone allo stadio iniziale del diabete 2 e 13.700 adulti che non avevano mai sviluppato la malattia. Lo studio è stato condotto in 8 Paesi europei. Dai risultati è emerso che livelli superiori di vitamina C e carotenoidi, indicativi di un maggior consumo di frutta e verdura, erano associati a un rischio inferiore di diabete 2.
In confronto alle persone con i livelli più bassi dei due indicatori, i partecipanti che consumavano frutta e verdura in grande quantità, come dimostravano le analisi del sangue, avevano un rischio del 50 per cento più basso di sviluppare diabete 2. Secondo i calcoli dei ricercatori, per ogni 66 grammi al giorno in più di frutta o verdura, le probabilità di andare incontro al diabete si riducono del 25 per cento. Nel secondo studio sono state coinvolte circa 196mila persone senza diabete che avevano partecipato a tre ampie indagini sulla salute della popolazione adulta negli Stati Uniti: il Nurses’ Health Study, il Nurses’ Health Study II, e l’Health Professionals Follow-Up Study.
Questa volta l’attenzione dei ricercatori si è concentrata sui cereali integrali: il numero di persone con diabete nel gruppo con i consumi più alti di cerali integrali era del 29 per cento inferiore a quello registrato nel gruppo dei partecipanti con i consumi più bassi. Il potere protettivo dei cereali integrali è stato calcolato nel dettaglio: chi consuma una porzione al giorno di prodotti con farina integrale (cereali per la colazione o pane) riduce del 20 per cento il rischio di diabete 2 in confronto a chi ne consuma meno di una al mese. Farina d’avena, crusca e riso integrale contribuiscono in misura diversa ad allontanare il pericolo di sviluppare la malattia metabolica. Più precisamente: il consumo di due o più porzioni a settimana era associato a un rischio inferiore del 21 per cento per la farina d'avena, del 15 per cento per la crusca aggiunta e del 12 per cento per il riso integrale e le germe di grano (sempre prendendo come riferimento un consumo medio inferiore a una volta al mese).
Gli effetti protettivi dei cereali integrali sembrano stabilizzarsi a due porzioni al giorno. Quantità superiori non garantiscono ulteriori benefici. Entrambi gli studi sono di natura osservazionale e non possono quindi stabilire legami di causa ed effetto, ma l’ampio numero di persone coinvolte e l’accuratezza con cui sono stati esclusi altri fattori di rischio per il diabete rendono affidabili i risultati delle due ricerche. Aumentando anche di poco il consumo di frutta, verdura e cereali integrali si può ridurre di molto il rischio di diabete 2. Fonte: HealthDesk