Roma – Un bonus figli o assegno unico per ogni figlio fino a 250 euro è la nuova misura in supporto alle famiglie annunciata dal ministro delle Pari Opportunità e della Famiglia, Elena Bonetti, dopo che il Family Act, il pacchetto di misure a sostegno delle famiglie, ha ricevuto il via libera alla Camera con voto unanime. Ora si dovrà attendere l’ok del Senato. Si tratta di un assegno unico e universale per i figli, pilastro fondamentale su cui si basa la serie di riforme, segna una tappa che autorizza ad avere qualcosa in più di una speranza. “È stato un momento importantissimo, un momento di vittoria del paese. Una vittoria della politica che ha saputo riconciliarsi e guardare alle esigenze delle donne e degli uomini di questo paese – dice soddisfatta la ministra Bonetti – che spiega come l’assegno sarà proporzionale in base al contesto familiare ed economico”.
Dopo mesi la famiglia saprà per certo che riceverà una determinata cifra perché “nessun bambino sia solo, nessun uomo e nessuna donna che affrontano l’esperienza della genitorialità sono soli”. Il bonus fino a 250 euro o assegno unico ed universale vuole essere soprattutto un aiuto soprattutto alle famiglie numerose e, infatti, dal terzo figlio è previsto un aumento dell’importo. Così come sarà superiore la cifra per le famiglie che hanno figli disabili. Il disegno di legge-delega (noto come Del Rio-Lepri dai nomi dei deputati che nel 2018 hanno preso l’iniziativa parlamentare)prevede anche tutta una serie di altre misure per favorire la natalità, sostenere la genitorialità e promuovere l’occupazione, soprattutto femminile.
Le famiglie ogni mese riceveranno una somma per ciascun figlio, dalla nascita fino ai 21 anni, con una maggiorazione a partire dal terzo figlio. E le famiglie in cui sono presenti figli disabili avranno diritto a una maggiorazione che va dal 30% al 50%, che sarà estesa a tutto l’arco della vita, quindi oltre i 21 anni. Per i maggiorenni a carico sarà dato «a determinate condizioni» e fino al compimento del ventunesimo anno di età, con possibilità di corresponsione dell’importo direttamente al figlio. In un primo momento l’importo ammontava ad una cifra tra 200 e 250 euro ma la cifra sarà stabilita in base alle singole situazioni familiari. Il testo riformulato dalla Commissione affari sociali prevede che l’ammontare dell’assegno sia stabilito in base alla condizione economica del nucleo familiare. Tradotto: l’importo sarà agganciato all’Isee, tenendo anche conto dell’età dei figli a carico.
L’assegno sarà suddiviso in pari misura tra i genitori. In caso di separazione legale ed effettiva o di annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, l’assegno verrà erogato, in mancanza di accordo, al genitore affidatario. Nel caso di affidamento congiunto o condiviso l’assegno sarà ripartito, sempre in mancanza di accordo, nella misura del 50% tra i genitori. L’importo sarà corrisposto in forma di credito d’imposta o di erogazione mensile di una somma di denaro: su questo il Parlamento ha lasciato al Governo la possibilità di scegliere.