Roma – La pensione di invalidità in aumento da 286,81 euro a 516,46 euro dai 18 anni. E’ quanto prevede la bozza del nuovo decreto di agosto 2020. La decisione di creare un articolo ad hoc nel prossimo decreto che vale 25 miliardi e del quale è in circolazione già una bozza anche se parziale, è conseguente a una sentenza della Corte Costituzionale. Al momento non si hanno molti dettagli in merito all’aumento delle pensioni nel decreto Agosto e quello che conterrà nero su bianco il testo. Possiamo dire che l’aumento delle pensioni nel decreto Agosto si basa sulla sentenza della Corte Costituzionale che ha definito illegittimo l’importo dell’assegno di invalidità e il conseguente fondo di 48 milioni di euro previsto dal decreto Rilancio convertito per gli invalidi civili totali.
Con il nuovo decreto Agosto il fondo dovrebbe essere incrementato per arrivare a una cifra che si stima di 1 miliardo e mezzo di euro. Le pensioni dovrebbero aumentare da 286,81 euro a 516,46 euro. Ma per capire l’aumento delle pensioni quale piega prenderà nel decreto Agosto, quelle di invalidità civile lo ricordiamo, bisogna vedere in che termini si è espressa la Corte Costituzionale con la sentenza pubblicata lo scorso 22 luglio 2020 in Gazzetta Ufficiale. Il diritto all’aumento delle pensioni che dovrebbe passare per gli invalidi civili al 100% dai 286,81 euro del 2020 e arrivare a 516,46 euro. La sentenza della Corte Costituzionale stabilisce l’illegittimità dell’assegno di invalidità civile perché troppo basso per garantire alle persone non autosufficienti una vita dignitosa.
La sentenza della Consulta si riferisce però agli invalidi civili al 100% e con un reddito personale pari o inferiore ai 6.713,98 euro. Nel decreto Agosto per gli invalidi civili totali al 100%, quindi inabili al lavoro, ciechi assoluti e sordomuti è riconosciuto l’aumento della pensione che avrà valenza retroattiva con il diritto maturato dal 23 luglio 2020. Non solo, dato il riconoscimento della sua illegittimità, viene modificato anche il requisito anagrafico che passa da 60 anni a 18 anni di età. Si legge pertanto nella sentenza della Corte Costituzionale: “La semplice comparazione con gli importi riconosciuti per altre provvidenze, avvinte da analoga matrice assistenziale e prospettate come grandezze di raffronto, conferma che la misura della pensione di inabilità non è idonea a soddisfare la soglia (non già del solo minimo «adeguato» riconosciuto ai lavoratori dall’art. 38, secondo comma, Cost., ma) dello stesso minimo vitale per far fronte alle esigenze primarie e minute della quotidianità – ossia alle pure esigenze alimentari – quale nucleo indefettibile di garanzie spettanti agli inabili totali al lavoro.”
Tuttavia per molti l’aumento delle pensioni così pensato, solo per gli invalidi al 100% non sarebbe sufficiente perché lascerebbe fuori molti. Al momento, non essendo disponibile questa parte della bozza del decreto di Agosto, non sappiamo in che misura sarà realmente previsto l’aumento delle pensioni.