Roma – L’aumento delle pensioni di invalidità previste nella bozza del decreto di agosto comincia già ad essere giudicata. C’è chi chiede che l’aumento delle pensioni nel decreto di Agosto non sia solo per gli invalidi civili al 100% perché non sarebbe sufficiente. A volere una riforma più profonda è, per esempio, il presidente nazionale dell’ANMIC (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili) Nazaro Pagano, che qualche tempo fa, commentando la sentenza della Consulta ha dichiarato: “L’aumento della pensione riguarderebbe infatti in tal modo solo gli invalidi civili totali, fra i 18 e i 60 anni, con redditi inferiori o pari a 6.713,98 euro su base annua.
Una soglia reddituale, questa, che giudichiamo inaccettabile, perché troppo bassa e che riteniamo debba essere comunque parametrata al limite di reddito annuo di 16.984,79 euro, previsto oggi per accedere alla pensione di invalidità. Inoltre chiediamo che l’incremento pensionistico riguardi anche coloro che hanno un grado di invalidità inferiore al 100%.” Lo stesso chiederebbe oggi che anche le pensioni degli invalidi tra il 74% e il 99% vengano aumentate perché pur potendo questi lavorare fanno difficoltà a trovare un impiego. Tuttavia questo avrebbe un costo, anche se il fondo introdotto dal decreto Rilancio dovrebbe essere rimpinguato con il decreto di Agosto.
A oggi secondo le stime gli invalidi al 100% che avrebbero diritto all’aumento della pensione nei limiti reddituali stabiliti sono 120mila, laddove in totale sarebbero 530mila. Per i 120mila euro l’anno la spesa annuale per le pensioni di invalidità con l’aumento verrebbe incrementata di 360 milioni. Secondo invece le stime del Centro Studi Itinerari Previdenziali, il costo dell’aumento delle pensioni per tutti gli invalidi civili che sono 980milioni verrebbe incrementato di 2,9 miliardi di euro, che per il suo presidente Alberto Brambilla sarebbe insostenibile. Per avere conferma dell’aumento si dovrà aspettare l’approvazione del decreto di agosto.