GENOVA – Due anni fa la tragedia del crollo del ponte Morandi, oggi l’inaugurazione della nuova struttura che prenderà il suo posto. La città ritrova così uno degli assi viari più importanti, ma sullo sfondo resta il dolore dei cittadini per le 43 vite spezzate. Prevista una cerimonia sobria nel rispetto dei familiari delle vittime. Il taglio del nastro del viadotto autostradale, lungo 1.067 metri sopra il torrente Polcevera, avverrà alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che, prima di recarsi alle 18.30 sul nuovo Ponte San Giorgio, incontrerà in forma privata i parenti delle vittime che hanno scelto di non essere presenti alla cerimonia ufficiale. Presenti anche la presidente del Senato Elisabetta Casellati, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci, l’architetto Renzo Piano che ha progettato il nuovo ponte. L’inizio ufficiale della cerimonia sarà segnato dall’inno nazionale e da 3 minuti di silenzio durante i quali verranno letti i nomi delle vittime. La cerimonia sarà poi conclusa dal passaggio delle Frecce Tricolori. Si è lavorato senza sosta per finire gli ultimi dettagli del Ponte San Giorgio, che sarà aperto al transito dal 5 agosto. Quindici mesi dopo l’inizio dei lavori di costruzione, Webuild e Fincantieri hanno consegnato le chiavi dell’opera al sindaco di Genova e commissario straordinario Marco Bucci. Un anno scandito dalla costruzione dei 1.067 metri del ponte, con le 18 pile alte fino a 45 metri che sorreggono l’opera, con i 19 impalcati e i 67mila metri cubi di calcestruzzo. Un lavoro molto impegnativo portato avanti per circa 420 giorni, su turni per 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, realizzato da oltre 1.000 persone di 40 mestieri differenti impegnati in alcuni momenti in venti cantieri paralleli per proseguire senza sosta.