Roma, 6 ago. – – Nella classifica delle attività dal maggiore impatto positivo nella vita, quelle insomma che ci fanno stare bene, al primo posto c'è prendersi cura di un animale domestico, seguita dalla meditazione; viaggiare, curarsi con i fiori di Bach, praticare yoga e fare attività artistiche come suonare, dipingere e recitare. Al quarto posto l'attività sessuale e camminare in spiaggia insieme ad andare in spiaggia e camminare. Alla decima posizione troviamo farsi fare dei massaggi, apprezzato dal 66% dei soggetti.
Lo rileva una ricerca Altroconsumo sui fattori che determinano la salute psicologica degli italiani, realizzata prima dell'arrivo del Covid-19 secondo la quale molte delle attività più praticate nella quotidianità delle persone, invece, non portano i benefici che ci si aspetterebbe: il 91% degli intervistati ha dichiarato di guardare abitualmente la televisione ma solamente il 15% ne trae un reale beneficio. Anche i social network, usati abitualmente dal 56% degli intervistati, risultano avere effetto positivo solamente per il 13% degli individui. Lo shopping, da sempre considerato un rimedio antistress, è risultato avere effetto positivo sul benessere soltanto di 1 persona su 4.
Quali gli aspetti della vita che hanno un maggiore impatto positivo sul benessere delle persone? Dall'indagine risulta che i rapporti con familiari, amici e partner sono gli elementi che incidono maggiormente sulla salute mentale.
Per il 57% degli intervistati l'aspetto che impatta più positivamente la propria vita è la salute dei figli, seguita dal rapporto con loro (54%) e la relazione con il partner (41%). Altri fattori di grande importanza sono, inoltre, le condizioni abitative, la salute – del partner, propria e della famiglia – e poi i rapporti con gli amici, i familiari e i compagni e colleghi. Occupano gli ultimi posti la situazione professionale, quella finanziaria e il rapporto con i vicini.
Realizzando la ricerca, Altroconsumo ha voluto anche fotografare lo stato psicologico della popolazione italiana: stato che a seguito della pandemia è sicuramente mutato. Al momento della raccolta dati (novembre-dicembre 2019), più di 1 italiano su 3 dichiarava di soffrire di stress psicologico e il 18% degli intervistati si dichiarava insoddisfatto della propria qualità della vita. Quasi 1/3 della popolazione, invece, considerava la propria vita ideale o e il 42% buona o molto buona.
Nervosismo, stanchezza, depressione sono alcune delle sensazioni maggiormente provate nel mese precedente all'inchiesta dai soggetti intervistati: quasi il 20% ha provato nervosismo, il 16% si è sentito stanco senza una ragione concreta e il 15% ha dichiarato di essersi sentito depresso e inutile per la maggior parte del tempo. La fascia di popolazione che soffre maggiormente di stress è quella fra i 25 e i 30 anni, mentre sopra i 47 i livelli di tensione diminuiscono drasticamente, soprattutto per i minori problemi legati ai soldi.