Palermo – I vigili del fuoco e i carabinieri ieri hanno recuperato i resti di un cadavere dentro un sacco sul Monte Pellegrino a Palermo dopo che un uomo Damiano Torrente, 46 anni, si è presentato dai militari confessando di avere ucciso una romena di 30 anni, Ruxandra Vesco, nel 2015. In quell'anno era stata presentata una denuncia di scomparsa. Il corpo della donna era stato messo dentro un sacco e gettato nel dirupo dov'è stato trovato dai pompieri. Sul luogo del ritrovamento sono arrivati anche i Ris. Torrente è stato fermato. "È stata una scelta maturata e arrivata dopo un percorso di conversione". Lo dice l'avvocato Alessandro Musso che assiste Damiano Torrente, l'uomo che si è autoaccusato dell'omicidio di Ruxandra Vesco, spiegando la scelta del suo assistito di confessare il delitto.
"È una vicenda che ha scosso tutti. Ancora ci sono diversi aspetti da chiarire e verificare – aggiunge – Il mio assistito era uscito dal carcere a marzo. Era accusato di stalking. Poi un periodo ai domiciliari e il costante avvicinamento alla fede lo hanno portato alla decisione di confessare il delitto". Una confessione sofferta raccolta in un lungo interrogatorio terminato la scorsa notte alle 3. Damiano Torrente fa il pescatore e avrebbe ucciso Ruxandra Vesco per motivi passionali. Ma su questo ancora restano dubbi e aspetti da chiarire, come spiegano gli investigatori.