Roma – Il Supoerbonus al 110%, previsto dal Decreto rilancio, è ora “pienamente operativo”. A dirlo — dopo la firma dei decreti attuativi da parte del ministro dell ministro dello Sviluppo economico Patuanelli — è stato il ministro dell’Economia Gualtieri. “Dopo aver firmato nei giorni scorsi il Decreto Asseverazioni, – scrive su Facebook il ministro Patuanelli – oggi abbiamo sottoscritto, ed è quindi pubblicato, anche il Decreto ministeriale sui requisiti del Superbonus 110%. Ringrazio per il lavoro di concerto i Ministri Roberto Gualtieri, Paola De Micheli, Sergio Costa e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro.
I due decreti attuativi servono per dare completezza e dare forma ad una fondamentale misura che il Governo ha voluto inserire nel Decreto Rilancio, l’Ecobonus e il Sismabonus al 110%. Ne abbiamo parlato molto ma lo voglio fare per l’ennesima volta perché rappresenta per il Governo, e in particolare per il Ministero dello Sviluppo Economico, una misura fondamentale per il rilancio di un settore industriale importantissimo per l’Italia, quello delle costruzioni. Una misura che ha una serie di elementi positivi che vorrei brevemente elencare”- Ma come funziona il superbonus al 110%? La detrazione, ripartita in 5 anni, cedibile anche a banche e assicurazioni o all’impresa che effettua i lavori sotto forma di sconto in fattura, riguarda tutti quegli interventi che riducono l’impatto ambientale degli edifici, producono un risparmio energetico e proteggono dai rischi sismici: sono inclusi, tra gli altri, interventi come l’installazione di impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica sugli edifici e di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici.
“L’obiettivo”, hanno spiegato i ministri Patuanelli e Gualtieri, è quello di “rivalutare il patrimonio immobiliare degli italiani, dare un forte impulso agli investimenti in una filiera fondamentale per l’economia italiana, da sempre uno dei motori della crescita del Paese” e di concorrere a realizzare gli obiettivi su energia e clima fissati dal governo. Il provvedimento consente lo sgravio fiscale (al 110%, appunto) per le spese sostenute dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 in casa per l’efficientamento energetico: condizione necessaria per poter accedere al bonus è quella di ottenere un miglioramento di due classi energetiche. Le detrazioni si potranno scontare nei successivi 5 anni, sempre che non si preferisca scegliere le altre opzioni: lo sconto in fattura o la cessione del credito. All’interno delle complesse regole della nuova misura, si nascondono opportunità davvero ghiotte ma anche alcuni svantaggi che possono rendere inconsistente o impraticabile il preventivato sgravio fiscale.
Detto che l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una guida al provvedimento molto dettagliata, che è possibile scaricare qui, il Corriere aveva già spiegato qui — con l’aiuto di 10 domande concrete — quali sono i casi in cui conviene usufruire del bonus. Rispetto alla prima versione, il super ecobonus entrato in vigore presenta comunque alcune novità: anzitutto sono cambiati i tetti di spesa massimi per i lavori in condominio. Per la coibentazione degli edifici si possono ottenere fino a 40 mila euro per unità immobiliare nei condomini da due a otto abitazioni e 30 mila per i condomini da nove abitazioni e oltre (la versione originale del decreto prevedeva 60 mila euro indipendentemente dal numero di abitazioni). Sempre per i condomini, scendono anche i tetti per il cambio della caldaia: i 30 mila euro originari sono ora di 20 mila per i condomini da due a otto unità immobiliari e a 15 mila euro per le unità più grandi.
Per le case unifamiliari, l’ecobonus si estende anche alle seconde case (non più di due), mentre non è possibile usufruire dell’agevolazione nel caso di abitazione di lusso (categorie catastali A/1; A/8; A/9).