Ragusa – “Sembra che in questa delicatissima fase, contrassegnata da un aumento dei contagi, in cui bisognerebbe ridurre il più possibile le occasioni di assembramenti, il sindaco di Ragusa, piuttosto che contribuire ad alleggerire i problemi, si stia adoperando a crearne di nuovi, come se non bastassero quelli che già quotidianamente, a causa dell’emergenza sanitaria, siamo costretti a fronteggiare”. E’ quanto affermano i consiglieri comunali del Pd Mario D’Asta e Mario Chiavola dopo avere appreso che il primo cittadino intende tenere aperte le spiagge per il 10 agosto, quindi oggi, notte di San Lorenzo, e per il 14, tradizionale vigilia di Ferragosto.
“Oltre, dunque, ai grandi eventi di piazza Libertà, che abbiamo già chiesto di sospendere, per evitare che si formino comunque assembramenti al di là delle rassicurazioni sul fatto che comunque i posti saranno distanziati, e alla ventilata programmazione dell’Addio all’estate, a cui, anche in questo caso, abbiamo chiesto di rinunciare – dicono i due esponenti dem – il sindaco, forse per distinguersi dai colleghi del circondario, decide di lasciare aperte le spiagge nel corso di queste due serate molto particolari. Beninteso, il primo cittadino ha anche dato una sua motivazione, sostenendo, in particolare, che così si eviterà che, soprattutto i giovani, si riversino in gran numero nelle piazze e nelle vie della movida di Marina, assicurando che ci saranno controlli per evitare che si verifichino assembramenti.
Siamo proprio curiosi di vedere come accadrà tutto ciò nel caso in cui le spiagge saranno affollate visto che ci vorrebbe un rappresentante delle forze di polizia per uno-due cittadini. Quindi, uno spiegamento di agenti che non si sarabbe mai visto prima e che, per forza di cose, appare improponibile. Ma, al di là di questo, c’è un’altra riflessione che vorremmo fare”. E D’Asta e Chiavola spiegano: “Ha pensato il sindaco che, se le spiagge ricadenti in altri comuni della nostra provincia saranno chiuse, e le uniche aperte sono quelle di Marina, dovremo fronteggiare l’arrivo di numerose persone da altri centri del territorio ibleo? Oppure, il primo cittadino di Ragusa ritiene che polizia municipale e Protezione civile dovranno chiedere la carta d’identità a ciascuna delle persone che chiederà di accedere sulle nostre spiagge? Ci sembra che il sindaco Cassì voglia fare il bastian contrario, in questa fase, per partito preso.
I Comuni del circondario annullano e rinviano gli eventi più importanti della stagione estiva, proprio per evitare assembramenti, e lui li conferma; i sindaci del circondario decidono di chiudere le spiagge nelle serate più topiche dell’estate e lui, invece, le tiene aperte. Però, poi, si richiama al senso di responsabilità dei genitori nei confronti dei figli. Come se il suo senso di responsabilità, da primo cittadino, dovesse passare in second’ordine. No, non siamo affatto d’accordo con queste scelte di Cassì. Sta facendo correre, secondo noi, un grosso rischio alla collettività iblea in un momento molto delicato. Non ci resta che incrociare le dita oppure sperare che cambi idea. Questa situazione è, sulla carta, alquanto esplosiva”. (Foto repertorio)