ROMA – Italia ancora in deflazione. A luglio terzo mese di fila con il segno meno, non accadeva dal 2016. Secondo quanto rende noto l’Istat, infatti, l’indice nazionale dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile e dello 0,4% su base annua (da -0,2% del mese precedente); la stima preliminare era -0,3%.L’inflazione negativa continua a essere dovuta all’andamento dei prezzi dei Beni energetici, che registrano però una flessione meno marcata (da -12,1% a -10,3%), sia nella componente regolamentata (da -14,1% a -13,6%) sia in quella non regolamentata (da -11,2% a -9%).
L’ampliamento della flessione si deve sia al rallentamento dei prezzi dei Beni alimentari (da +2,3% a +1,3%), causato da entrambe le componenti (gli Alimentari non lavorati, da +4,1% a +2,5%, gli Alimentari lavorati da +1,2% a +0,6%), sia all’ampliarsi della flessione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da -0,1% a -0,9%).L’’’inflazione di fondo’’, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici decelerano quindi rispettivamente da +0,7% a +0,4% e da +0,9% a +0,6%.L’inflazione acquisita per il 2020 è -0,1% per l’indice generale e +0,7% per la componente di fondo.’’A luglio si registra un’inflazione negativa per il terzo mese consecutivo (non era così da giugno 2016) – commenta l’Istat -.
Questo andamento continua a essere la sintesi di dinamiche opposte (forti flessioni, seppur meno ampie rispetto a giugno, dei prezzi degli energetici e crescita, più debole rispetto al mese precedente, di quelli degli alimentari). Il contestuale ulteriore rallentamento dei prezzi dei servizi (causato per lo più da quelli relativi a trasporti e da quelli ricreativi, culturali e per la cura della persona), frena l’inflazione di fondo che perde tre decimi di punto, sia al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sia al netto dei soli energetici’’.