Roma – Dimagrire con la dieta della mano è facile, in pratica si basa su una tecnica che permette di confrontare il volume della porzione di cibo con la nostra mano, nelle sue varie declinazioni: palmo, pugno, dita. Questa tecnica è stata introdotta in Italia da Sculati negli anni ’90. Ma vediamo come funziona la dieta della mano. Il volume di riferimento più pratico che abbiamo sempre e velocemente disponibile per la visualizzazione delle porzioni è la nostra mano. Ad esempio, con la mano chiusa a pugno possiamo quantificare una porzione di verdura cruda o cotta, di pasta o legumi, mentre con la mano distesa (a dita serrate ed escludendo il pollice) possiamo quantificare una porzione di carne, una fetta di pane, pizza o torta (includendo il pollice).
Per quanto riguarda lo spessore di alcuni alimenti, come possiamo fare? Utilizziamo come riferimento sempre le nostre mani, considerando però l’altezza guardata in laterale che, ovviamente, varierà a seconda delle dita che prenderemo come riferimento e che abbineremo a diversi cibi. Una paillard sottile 3-4 mm, può equivalere all’altezza di 1/2 mignolo mentre una bistecca di roast beef può essere alta da circa 1/2 cm a 1 cm, come da un dito mignolo a un dito medio, mentre il filetto in genere va da 1 cm ai 2 cm: come lo spessore di un pollice maschile. Ecco qualche esempio: per i primi piatti asciutti, il pane tipo rosetta, un’insalata di mare o i legumi, il riferimento può essere quello del pugno chiuso.
Per la carne o il pesce, il pane a fette, la frittata possiamo riferirci al palmo della mano; per il formaggio, una fetta di torta o un pezzetto di cioccolato può risultare comodo utilizzare come riferimento due o tre dita della nostra mano. Alimenti presi a fette come ad esempio un pezzo di formaggio o uno spicchio di torta alla crema possono raffigurare 2 dita unite, ad esempio l’indice e il medio. Un cucchiaio da tavola ha le dimensioni del pollice, dallo snodo alla punta, quindi potremmo utilizzarlo per quantificare i grassi come olio o burro. Va confrontato il volume dei cibi, a crudo o a cotto?
Si confronterà sempre il volume del cibo servito sul piatto, cotto o crudo ma pronto per essere mangiato. Il metodo è stato pensato come il sistema di confronto immediato più pratico con il cibo perciò niente passaggi della pesata a crudo e poi cottura; inoltre, gestione dei cibi separata dagli altri eventuali commensali per non mescolare i condimenti, bensì “presa diretta del cibo dal piatto o dalla mano”. La dietetica per volumi può essere usata nella vita di tutti i giorni perché risulta più semplice prestare attenzione alle porzioni di consumo, senza l’ansia di dover pesare. Questo sistema di quantificazione delle porzioni tridimensionali permette di ottenere, con buona approssimazione, l’apporto bilanciato di calorie e nutrienti.