Un medico del 118 è stato interdetto per 12 mesi dalla professione dal gip del Tribunale di Enna a conclusione delle indagini sulla morte di un bimbo di 16 mesi di Pietraperzia, deceduto dopo aver accidentalmente ingoiato una pallina di gomma, che ne ha causato il soffocamento. Il medico è stato sospeso per un anno in attesa dell'inizio del processo. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, condotte dalla sezione di Pg della Polizia e coordinate dal procuratore Massimo Palmeri, i genitori del piccolo, dopo essersi accorti che il bambino aveva difficoltà a respirare e comprendendo che aveva ingerito qualcosa che gli ostruiva le vie respiratorie, dopo un primo vano tentativo di prestargli soccorso, si sono diretti alla vicina guardia medica, nella cui struttura si trova anche un presidio del 118, costituito da un'autoambulanza equipaggiata con un autista soccorritore, infermiere e medico rianimatore.
Il medico di guardia, non avendo strumenti idonei per poter intervenire, ha richiesto l'intervento del 118, che immediatamente è arrivato nell'attiguo ambulatorio. Tuttavia, il medico del 118, destinatario del provvedimento cautelare, invece di adottare le misure previste dai protocolli sanitari, ha deciso di trasportare il piccolo all'ospedale di Caltanissetta, distante oltre 25 chilometri, dove il medico rianimatore del pronto soccorso ha estratto la pallina in gomma che il piccolo aveva messo in bocca e che si era fermata alla faringe. Purtroppo, però, a causa del lungo tempo trascorso, inutili sono risultati gli ulteriori tentativi di rianimare il bimbo.