Ragusa – Circa tre quarti degli anziani che vivono da soli sono donne. Gli uomini hanno maggiori probabilità di morire prima delle loro mogli, e i vedovi o i divorziati hanno maggiori probabilità di risposarsi rispetto alle vedove o alle divorziate. E’ questo quanto emerge da una ricerca che Anteas Ragusa ha condotto sul territorio per evidenziare come vivere da soli possa presentare numerose difficoltà. “Intanto – sottolinea il presidente di Anteas Ragusa, Rocco Schininà – gli anziani che vivono da soli hanno più probabilità di essere poveri e la povertà è sempre più probabile man mano che aumenta la durata di tale vita solitaria.
Molti di coloro che vivono da soli dicono di sentirsi soli e isolati. C’è un altro aspetto, poi, che abbiamo avuto modo di appurare. Poiché nutrirsi è un’attività sociale per la maggior parte delle persone, alcuni anziani che vivono da soli non si preparano pasti completi ed equilibrati. Pertanto, la malnutrizione diventa motivo di preoccupazione. In più, in presenza di problemi di salute o difficoltà di vista o udito, è fin troppo facile che il peggioramento di sintomi esistenti o nuovi sintomi di una malattia passino inosservati. Molti anziani che vivono da soli hanno problemi a seguire le indicazioni per i trattamenti prescritti”. Ma c’è il rovescio della medaglia. “Nonostante tali difficoltà e problemi – chiarisce Schininà – abbiamo visto che gli anziani che vivono da soli esprimono per la maggior parte un vivo desiderio di mantenere la propria indipendenza.
Molti temono di essere troppo dipendenti dagli altri e desiderano continuare a vivere da soli, nonostante le difficoltà che si trovano a dover affrontare. Impegnarsi in regolari attività fisiche e mentali e rimanere in contatto con gli altri aiuta gli anziani che vivono da soli a mantenere la propria indipendenza. I pazienti che tornano a casa dopo una degenza in ospedale, in particolare dopo un intervento chirurgico, potrebbero beneficiare di un colloquio con un assistente sociale o un operatore sanitario per parlare di eventuali servizi aggiuntivi che saranno necessari. Tali servizi, che possono includere assistenti sanitari domiciliari o infermieri domiciliari, possono contribuire a garantire che i pazienti riprendano una vita indipendente.
Alcuni studi recenti, poi, hanno dimostrato che gli anziani che non hanno interazioni sociali tendono ad avere più problemi di salute rispetto a coloro che non sono socialmente isolati. Quelli che vivono da soli potrebbero dover compiere uno sforzo per evitare l’isolamento sociale. Molti anziani trovano che il volontariato sia un buon modo per impiegare le competenze e le esperienze di vita per contribuire alla società. Alcuni anziani trovano che prendere lezioni sia anche un buon modo per mantenere la mente attiva e per relazionarsi con gli altri nella propria comunità. Ed è proprio quello che Anteas Ragusa ha sempre cercato di fare in tutti questi anni di attività”.