Roma – Il bonus o contributo a fondo perduto per ristoranti e bar aperti prima del 2019 è stato cancellato da un errore nel decreto Agosto. Nel testo in Gazzetta Ufficiale il contributo a fondo perduto per la filiera della ristorazione risulta destinato alle attività avviate dal 1°gennaio 2019. Il ministero delle politiche agricole: «Errore materiale». Chiesta l’errata corrige che dovrebbe essere pubblicata sulla G.U a inizio settimana prossima Che sia un semplice errore di battitura, oppure l'opera di una “manina” intenzionata a portare scompiglio, il risultato non cambia: la versione del Dl 104/2020, il cosiddetto decreto Agosto, pubblicata in Gazzetta Ufficiale oggi taglia fuori dai contributi a fondo perduto la maggior parte dei ristoranti italiani.
Il testo “bollinato” e pubblicato in gazzetta del Dl 104/2020, al comma 2 dell'articolo 58 (Capo VI, “Sostegno e rilancio dell'economia”), fin dalla versione uscita la sera del 7 agosto dal Consiglio dei ministri, recita infatti che il contributo a fondo perduto a sostegno della filiera della ristorazione spetta «ai soggetti che hanno avviato l'attività a decorrere dal 1°gennaio 2019». L’errore circoscrive in modo massiccio la platea che può accedere a una misura da 600 milioni di euro, pensata per dare ossigeno agli esercenti incentivando l'acquisto di materie prime prodotte in Italia. Basti pensare che, secondo i dati Fipe, nei primi nove mesi del 2019 le nuove attività avviate nel settore ristorazione sono state 10.231 imprese. Nel complesso, invece, le imprese attive nel settore ristorazione (che include bar, mense e attività di catering) nel 2019 erano oltre 227.000.
Il ministero delle Politiche Agricole – che lo definisce «un errore materiale a cui è stato già posto rimedio» – ha richiesto l’errata corrige del testo comma 2 Articolo 58 (Capo VI “Sostegno e rilancio dell'economia”) del Dl Agosto 104 / 2020. Secondo quanto riferito dal ministero l’errata corrige verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale e «a partire dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale la disposizione sarà immediatamente efficace, senza attendere il completamento del processo di conversione del decreto legge». Il rischio, nel caso la modifica non avvenisse, sarebbe quello lasciare a bocca asciutta i ristoranti aperti prima del 1°gennaio 2019 – desiderosi di ottenere il bonus, il cui valore minimo è 2.500 euro – fino all'entrata in vigore della legge di conversione del Dl Agosto ( e quindi, potenzialmente, per altri 60 giorni) in grado di recepire le modifiche parlamentari. Le eventuali istanze presentate dagli esercizi più “vecchi”, infatti, in base al tenore attuale del testo dovrebbero essere respinte per mancanza di requisiti di legge.
Il bonus o contributo a fondo perduto voluto dalla ministra Teresa Bellanova, ha come obiettivo quello di incentivare la ripresa della filiera agricola. E spetta – previa richiesta da inoltrare online – alle attività che hanno registrato un calo di fatturato pari ad almeno il 25% nel corso del periodo marzo-giugno 2020, rispetto al fatturato medio dello stesso periodo dell'anno precedente. La frase “incriminata” potrebbe, più che destinare il contributo solo alle attività avviate dal 2019 in poi, ammettere alla platea di beneficiari anche le imprese “giovani” che però non rispettano il requisito del fatturato.