Roma, 16 ago. – “Sono passati dieci anni dalla morte di Francesco Cossiga, amico prezioso a cui non volli mai dare del tu e che per me restò sempre 'il presidente', anzi 'il presidentissimo' come mi piaceva chiamarlo nelle nostre lunghe telefonate. Cossiga non c'è più, e, oggi più di ieri, stupisce la sua incredibile capacità di previsione, quell'attitudine all'intuizione che gli consentiva di decrittare il futuro anche lontanissimo. Allora Cossiga già sapeva come sarebbe stato il mondo di oggi, anche se davvero pochi furono in grado di dargliene atto”. Così l'editore dell'Adnkronos Pippo Marraricorda il presidente emerito Francesco Cossiga nel decennale della morte.
“Cossiga è stato prima di tutto uno statista, l'uomo che ha contribuito a evitare che l'Italia deragliasse dai binari della sua storia, e un politico dall'ineguagliabile corsus honorum – sottolinea Marra – E' stato anche uno straordinario comunicatore, capace di parlare all'opinione pubblica con un linguaggio semplice e diretto, comprensibile da tutti. Ma quello che di lui ricordo con maggiore nostalgia è il padre e l'amico affettuoso, il maestro di vita dalla sterminata cultura, l'uomo curioso che si interessava a ogni aspetto dell'esistenza, anche a quelli all'apparenza più banali. Un uomo coraggioso, e libero, che servirebbe anche all'Italia di oggi''.