Roma, 16 ago. – di Enzo Bonaiuto
Lo slogan scelto per l'occasione – “Privi di meraviglia, restiamo sordi al sublime”, tratto da una frase del filosofo ebreo Abraham Joshua Heschel citata nell'opera 'Il senso religioso' di don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione – non deve trarre in inganno: l'edizione numero 41 del Meeting di Rimini, la prima in 'era Covid', che si svolgerà dal 18 al 23 agosto al Palacongressi della Fiera, affronterà temi molto concreti e trasformerà per una settimana la cittadina romagnola nella capitale italiana della politica e dell'economia.
Si parte con il 'botto', visto che l'apertura dei lavori sarà affidata a Mario Draghi, il presidente emerito della Bce e prima ancora di Bankitalia, per il quale molti indicano o auspicano o paventano un futuro da leader di governo in Italia. Mentre la giornata di chiusura vedrà l'intervento del capo della Chiesa italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti presidente della Cei. Fra i due interventi, nei sei giorni che li separano, sono previsti i discorsi di capi di partito, leader politici, esponenti del governo, sindacalisti, imprenditori, governatori, sindaci, vescovi, per una sorta di 'Italia in miniatura' sulla riviera romagnola.
Politica ed economia in primo piano, certo. Ma si parlerà anche, e ovviamente, di sanità e di emergenza coronavirus; e poi, come da tradizione, di cultura, di filosofia, di religione, di giustizia, di scuola, di turismo, di spettacolo, di sport, di scienza e tecnologia. Folto, come sempre, è l'elenco dei partecipanti, in presenza o in modalità di videoconferenza, con quattro ministri a rappresentare il Governo: i responsabili degli Esteri Luigi Di Maio, dell'Economia Roberto Gualtieri, dei Trasporti Paola De Micheli, della Salute Roberto Speranza.
Fra i personaggi politici di primo piano, oltre ai citati ministri di M5s, Pd e Leu, figurano i leader della Lega Matteo Salvini, di Fdi Giorgia Meloni, Antonio Tajani di Fi, e poi Graziano Del Rio, Maria Elena Boschi, Fausto Bertinotti, Mariastella Gelmini, Maurizio Lupi, Luciano Violante, Giancarlo Giorgetti, Enrico Letta. Presenti i segretari generali dei due sindacati più importanti, Maurizio Landini della Cgil e Annamaria Furlan della Cisl. Mentre le istituzioni europee saranno rappresentate da David Sassoli presidente dell'Europarlamento e Paolo Gentiloni commissario Ue per l'Economia.
Folta anche la pattuglia in rappresentanza di Regioni e Comuni, con i governatori Stefano Bonaccini dell'Emilia-Romagna, Attilio Fontana della Lombardia, Luca Zaia del Veneto, Nello Musumeci della Sicilia, Giovanni Toti della Liguria, Michele Emiliano della Puglia, Jole Santelli della Calabria, Massimiliano Fedriga del Friuli-Venezia Giulia, Maurizio Fugatti del Trentino e con il sindaco Marco Bucci di Genova.
Sul fronte economico, citati Mario Draghi e i leader sindacali Landini e Furlan, si va da Giancarlo Blangiardo dell'Istat ad Alessandro Profumo di Leonardo e Luigi Gubitosi di Telecom, da Letizia Moratti a Enrico Giovannini e Franco Bassanini.
Per le presenze in campo ecclesiastico, oltre al presidente della Conferenza Episcopale italiana Gualtiero Bassetti arcivescovo di Perugia, sono attesi il cardinale Matteo Zuppi arcivescovo di Bologna e monsignor Francesco Lambiasi vescovo di Rimini, nonchè Julian Carron fondatore di Comunione e Liberazione.
Non mancheranno i 'vip' del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport: nomi come il filosofo Umberto Galimberti, la sociologa Chiara Saraceno, il giurista Sabino Cassese; i registi Giuseppe Tornatore, Matteo Garrone, Pupi Avati, Paolo Virzì; gli attori Carlo Verdone, Luca Argentero, Sergio Rubini, Gioele Dix; il musicista Nicola Piovani, i cantanti Brunori Sas e Malika Ayane; gli ex calciatori Simone Perrotta e Damiano Tommasi; il sondaggista Nando Pagnoncelli e la regina del circo Liana Orfei. Per tutti i gusti e a ciascuno il suo.