Roma – Le pensioni a settembre avranno importi diversi, in alcuni casi aumentano mentre in altri si avranno dei tagli. Le novità sono legate alle scadenze di presentazione della dichiarazione dei redditi, che fino allo scorso anno era fissata per il 23 luglio, mentre per il 2020 è stata fissata al 30 settembre. A settembre per coloro che non lo avessero già ricevuto, dovrebbe arrivare il conguaglio Irpef del Modello 730: nella migliore delle ipotesi potrebbe portare a dei rimborsi direttamente sull'assegno della pensione mentre in altri casi potrebbe portare anche ad un taglio della pensione, nel caso in cui si dovessero saldare delle tasse. E' necessario ricordare, comunque, che il conguaglio Irpef che ci permetterà di ottenere un aumento della pensione per una mensilità deriva dall'entità del credito, ma anche dalla data in cui abbiamo presentato la dichiarazione dei redditi.
Nel caso delle pensioni, le operazioni di accredito partono dal secondo mese successivo rispetto a quello di ricezione del prospetto di liquidazione. Lo stesso avviene nel momento in cui dovessimo restituire noi come contribuenti dei soldi: ci vengono trattenuti dei soldi dalla pensione. Nel corso del mese di agosto è stato effettuato il conguaglio a quanti abbiano presentato la propria dichiarazione dei redditi nel corso del mese di giugno. Nelle prime settimane del mese. A settembre, invece, toccherà vedersi una pensione più alta quanti abbiano presentato il Modello 730 successivamente. Può anche accadere che la pensione venga decurtata: nel caso in cui si dovesse pagare un conguaglio, questo verrebbe trattenuto direttamente dalla pensione. Gli aumenti della pensione sono proprio per tutti?
Tutti quanti potranno vedersi aumentare la pensione? No, l'aumento non è per tutti, per sfortuna. Se c'è un importo ed il suo ammontare dipendono dal risultato del conguaglio 730/2020. Nel caso in cui dovesse emergere un credito d'imposta, il pensionato si ritroverà nel mese di settembre il rimborso. La pensione sarà più alta. Potrebbe anche accadere che il contribuente abbia un debito Irpef da dover onorare: in questo caso dato che il pensionato ha pagato meno tasse di quanto dovuto, il cedolino di settembre subirà un taglio. O più correttamente una trattenuta. Nel caso in cui fosse necessario restituire dei soldi allo Stato, si può optare anche per una rateizzazione. Questa non si deve protrarre oltre il mese di novembre: questa regola vale per tutti i contribuenti, non importa la data in cui sia stata presentata la dichiarazione dei redditi.
Il suggerimento, benché forse adesso potrebbe arrivare in ritardo, è quella di presentare il Modello 730 il prima possibile, in modo da poter rateizzare il debito su più mensilità. Infine, le pensioni di invalidità. Per queste, con il decreto Agosto, è stato confermato l’aumento. Passano, quindi, da 286 euro al mese a 651,51 euro mensili. Ricordiamo, comunque, che non tutti gli invalidi civili al 100% potranno beneficiare dall’aumento previsto per i trattamenti di invalidità, in quanto questo è limitato agli invalidi totali ed è vincolato ad un limite di reddito. Il sussidio è garantito a quanti abbiano redditi non superiori a 16.982,49 euro annui. L’aumento, invece, spetta solo a quanti abbiano un reddito personale inferiore a 8.469,63 euro.