Pozzallo – Sull’Ordinanza odierna del Presidente della Regione Siciliana, il Sindaco di Pozzallo afferma: “la politica è soluzione dei problemi non elencazione di manifestazioni di volontà. Musumeci chieda di partecipare ad un Consiglio dei ministri ad hoc”. L’Ordinanza appena emanata dal Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – con la quale prevede che entro domani tutti i migranti presenti nelle strutture di accoglienza siciliane debbano essere trasferiti fuori dalla regione e vieta l’ingresso, il transito e la sosta nel territorio dell’isola ad ogni migrante che la raggiunge con qualsiasi tipo di imbarcazione – odora di populismo istituzionale perché, come dichiarato dallo stesso, non potrà che essere impugnata dal Consiglio dei Ministri.
Al Presidente della Regione Siciliana è riconosciuto il diritto di partecipare alle sedute del Consiglio dei Ministri, con il rango di ministro, qualora vengano trattate materie di suo interesse, ma certamente non può travalicare le sue competenze. Perché non lo ha fatto finora? “La politica è un’attività complessa – afferma il Sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna – perché ha lo scopo primario di trovare soluzioni ai problemi e non può limitarsi, soprattutto da parte di chi riveste cariche istituzionali importanti, a mere elencazioni di manifestazioni di volontà”. “Pur tralasciando per un attimo l’ovvia impugnativa del Consiglio dei Ministri – prosegue il primo cittadino di Pozzallo – ma si può ritenere attuabile una Ordinanza che in sole 24 ore prevede lo spostamento – verso dove non si sa – di tutti i migranti presenti nel territorio ed impone il divieto – con quali modalità non si capisce – di ingresso nell’isola agli stessi?”.
“Certo nessuno vuole nascondersi dietro un dito e sostenere l’inesistenza del problema –continua Ammatuna – ma lo stesso va affrontato con i modi e gli interlocutori giusti: il Presidente del Consiglio deve mettere al primo punto dell’agenda politica del governo il tema dell’immigrazione, magari recandosi direttamente nei luoghi coinvolti ed interloquire con i sindaci che stanno in prima linea per trovare soluzioni che tengano conto in contemporanea dell’accoglienza e della sicurezza dei territori”.