La diverticolite e cosa mangiare per evitare disturbi come spasmi o dolori addominali. Ma prima di vedere cosa mangiare e quale alimentazione seguire quando si soffre di diverticolite vediamo quali sono i sintomi e cosa sono. I diverticoli sono estroflessioni, ovvero piccole ernie, della mucosa intestinale che si presentano sotto forma di prominenze arrotondate. Le dimensioni possono variare da quelle di un pisello a quelle di una nocciola, interessando tutto il colon, in particolare il sigma ed il tratto discendente. Possono essere singoli ma più spesso multipli; di rado colpiscono prima dei 40 anni mentre sono una condizione piuttosto frequente sopra i 60 anni, senza grosse differenze di sesso.
La scoperta nell’80% dei casi è casuale, avviene cioè attraverso un esame diagnostico eseguito per altre ragioni. Tra i sintomi che devono essere un campanello d’allarme per i diverticoli sono: stitichezza,l meteorismo (flatulenze), alterazioni dell’alvo e/o i sintomi tipici del colon irritabile.. Quando uno o più di essi si infiamma, si parla di diverticolite che dà segni di sé con un dolore localizzato nel quadrante inferiore sinistro dell’addome accompagnato talvolta da febbre, nausea o vomito o anche da scariche diarroiche. Ma vediamo ora quale alimentazione seguire e cosa mangiare o non mangiare in caso di diverticolite. L’alimentazione deve essere ricca di fibre, bisogna eliminare i grassi di origine animale, bevande e alimenti zuccherini.
E’ fondamentale bere ogni giorno almeno un litro e mezzo di acqua e cucinare magro ovvero senza l’aggiunta di grassi. Vanno quindi privilegiate le cotture al vapore, al microonde, alla griglia o alla piastra, con la pentola a pressione o in padella antiaderente. Sono da escludere invece la frittura e i bolliti di carne. Ma vediamo cosa mangiare e gli alimenti sì: verdura: con l’indicazione di apportare più fibra all’organismo. Vanno quindi privilegiati le specie più ricche: quindi agretti, asparagi, cavolfiore, carciofi, funghi, broccoli, melanzane, cicoria, patate. Ma c’è anche un altro elemento da curare: l’acqua che aiuta ad aumentare il volume delle feci. Le verdure che la trattengono meglio sono lattuga, radicchio, sedano e carote, zucchine e cipolle. Sono indicati anche i centrifugati di verdure.
Quindi per rispondere al duplice obiettivo di accumulare fibre e acqua, non solo è consigliato il consumo di almeno una porzione di verdura a pranzo o cena, cruda o cotta, ma anche di minestroni e passati di verdure, meglio se messi in tavola la sera. Frutta: la scelta anche per la frutta può essere molto varia fra prugne, mele, mele cotogne, pere, arance, mandarini, albicocche e frutta secca. È preferibile consumarla cruda, con la buccia (ben lavata) e ben masticata, ma va bene anche cotta o sotto forma di centrifuga filtrata. Cereali: vanno alternati i cereali raffinati (pane, pasta, riso…) con quelli integrali. Ora vediamo cosa non mangiare e gli alimenti consentiti con moderazione.
Non sono esclusi dalla dieta, ma sarebbe preferibile consumare in ridotte quantità o di quando in quando la frutta e verdura con semini (fragole, kiwi, frutti di bosco, fichi d’india, pomodori e così via) ma anche verdure con fibre molto dure e filamentose (finocchi, carciofi, fagiolini). Con moderazione vanno assunte le spezie piccanti (come pepe e peperoncino), curry e cacao; i legumi consumati prevalentemente passati o centrifugati per eliminare le bucce, gli insaccati (salame, salsicce, mortadella). Fra le bevande, di ogni sorta, vanno limitati latte, bibite ricche di fruttosio o gassate, gli alcolici e superalcoolici, tè e caffè (meglio se deteinato e decaffeinato).