“E’ fastidioso e imbarazzante subire attacchi gratuiti da parte del Movimento 5 Stelle di Vittoria sulla scelta libera e autonoma della lista civica ‘In Movimento per Vittoria e Scoglitti’ di appoggiare la mia candidatura a sindaco e di aggregarsi al movimento civico che abbiamo pensato per far ripartire Vittoria”. Lo afferma Salvatore Di Falco, candidato a sindaco di Vittoria, dopo aver letto un comunicato. “Non è nel mio stile entrare in polemica – aggiunge Di Falco – su vicende che riguardano altri Movimenti e partiti e sulle divisioni emerse all’interno dei pentastellati nell’individuazione del candidato a sindaco per affrontare la prossima tornata elettorale amministrativa, ma non posso accettare i giudizi gratuiti espressi sulla mia persona e sull’esperienza politica che ho maturato in passato. Ho avuto sempre l'abitudine di non rinnegare il mio passato sia personale che politico.
Ne vado orgoglioso tanto quanto ne faccio tesoro per migliorare me stesso ed il mio futuro agire politico. Ma la cosa che mi stupisce di più è apprendere che questi addebiti che mi vengono fatti oggi non li ho sentiti tutte le volte che l'amico Piero Gurrieri personalmente (e a volte insieme ad altri attivisti del Movimento 5 Stelle) è venuto a trovarmi per riflettere sulle ragioni di un accordo tra le nostre liste. Tanto quanto hanno fatto amici comuni che, per suo conto, hanno perorato ulteriori incontri e proposto possibili accordi politici. Accordi mai conclusi perché non disponibile alle strategie di un Movimento al quale non ho mai appartenuto né per scelta né per convenienza ma solo per coerenza. Ho sempre detto che finita la mia esperienza politica non mi sarei intruppato in altre realtà politiche per ripresentarmi sotto altre vesti. Ecco perché oggi sono a capo di una coalizione civica.
Mi auguro, infine, che il candidato a sindaco Piero Gurrieri – conclude Di Falco – non abbia autorizzato la parte del comunicato rivolto alla mia persona perché diversamente il movimento dovrebbe porsi la domanda di come mai sono stato invitato a trovare accordi politici con proposte di governo o sottogoverno in perfetta linea con lo stile che lui sembra avere biasimato fino al punto di lasciare un partito nel quale ha militato pienamente per anni. Resto, quindi, in attesa di una sua rettifica per avere la certezza che finora il rispetto politico e umano portato è stato ben riposto nell’ambito di un sereno e cordiale confronto”.