I due spavaldi attentati incendiari contemporanei che hanno colpito i cantieri di due distinte imprese, una delle quali di Mario Saddemi, presidente dei Giovani imprenditori di Ance Sicilia, impegnate in importanti opere a Palermo, dimostra quanto la mafia sia disperata, abbia perso la testa e non si faccia scrupolo neanche di andare contro gli interessi di tutti i cittadini dei territori che da sempre opprime pur di non rinunciare alla propria vocazione parassitaria. Le fiamme, infatti, esprimono la violenta opposizione della mafia alla realizzazione del passante metropolitano a Tommaso Natale e del collettore fognario di Sferracavallo, opere attese da 40 anni che consentiranno alle due borgate storiche di uscire dall’isolamento e di tornare agli antichi fasti costruendo attorno al disinquinamento dello splendido golfo lo sviluppo della pesca e delle attività turistico-ricettive legate anche alla valorizzazione dell’area marina protetta di Capo Gallo.
“La solidarietà di tantissima gente comune manifestata in semplici gesti di vicinanza alle imprese e agli operai, prima ancora di quella pure importantissima delle istituzioni – dichiara Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia – nel giorno del 38° anniversario dell’omicidio del generale Dalla Chiesa segna che la mafia è già sconfitta in partenza. Le cose sono cambiate, i criminali hanno sempre meno seguito e consenso, la gente ha tratto insegnamento dalle parole di Dalla Chiesa, è estenuata dalla prepotenza di quattro mosche bianche che non hanno ancora capito che il loro mondo appartiene al passato; penso che la rabbia cominci ad essere più forte della paura”. “Nel condannare questi vili gesti e nello stringerci attorno a Mario Saddemi e all’altra impresa danneggiata
conclude Cutrone – invitandoli a non cedere alla violenza e a proseguire i lavori, auspichiamo che tutta la popolazione isoli questi criminali e che le forze dell’ordine colgano le debolezze e gli errori di questi scellerati per imprimere un colpo definitivo ai mafiosi e ai loro contigui”.