Roma – Il Reddito di emergenza prorogato con il decreto Agosto si potrà richiedere entro il 15 ottobre 2020. La domanda si dovrà fare nel sito dell’Inps. La nuova richiesta del Reddito di emergenza si dovrà fare secondo i requisiti e le novità disciplinate all’articolo 23 del decreto agosto. L’ulteriore quota mensile di REM, pari a 400 euro, sarà riconosciuta ai nuclei familiari in possesso cumulativamente dei seguenti requisiti: un valore del reddito familiare, nel mese di maggio 2020, inferiore all’importo della mensilità di REM secondo i parametri fissati dal decreto Rilancio n. 34/2020; possesso dei requisti generali per l’accesso al reddito di emergenza. Non cambiano i requisiti generali per fare domanda di reddito di emergenza.
L’accesso alla proroga del Reddito di emergenza è quindi riconosciuto ai contribuenti in possesso dei seguenti requisiti: residenza in Italia, verificata con riferimento al componente del nucleo familiare richiedente il beneficio; un valore del patrimonio mobiliare familiare nel 2019 inferiore a una soglia di euro 10.000, accresciuta di euro 5.000 per ogni componente successivo al primo e fino ad un massimo di 20.000 euro. Il limite complessivo sale a 25.000 euro in caso di presenza di disabili nel nucleo familiare; modello ISEE di valore non superiore a 15.000 euro. Il reddito di emergenza resta incompatibile con il bonus da 600 o 1.000 euro, con la percezione di una pensione (ad eccezione dell’assegno di invalidità) e con il reddito di cittadinanza.
Inoltre come evidenziato dall’Inps il Reddito di emergenza non si potrà richiedere con la presenza, nel nucleo familiare, di uno o più membri titolari, al momento della presentazione della domanda, di rapporti di lavoro dipendente la cui retribuzione lorda complessiva sia superiore alla soglia massima di reddito familiare, individuata in relazione alla composizione del nucleo. Nel caso di lavoratori posti in cassa integrazione ordinaria o in deroga o per i quali sia stato richiesto l’intervento del FIS, la verifica del requisito viene effettuata sulla base della retribuzione teorica del lavoratore, desumibile dalle denunce aziendali.