Roma, 5 set. – Una capsula 'inettata' nel cuore che sostituisce il pacemaker. E' il dispositivo Micra AV a doppia camera, senza fili e miniaturizzato, che, senza alcuna incisione, è stato impiantato in un paziente, per la prima volta a Roma, ieri dall'èquipe dell'Unità di Aritmologia del Fatebenefratelli-Isola Tiberina, composta da Stefano Bianchi, direttore dell'unità di Cardiologia, Pietro Rossi, responsabile di Aritmologia, coadiuvati dai medici Filippo Cauti e Luigi Iaia.
L'innovativo pacemaker, spiega una nota dell'ospedale, "iniettato, giunge fino al cuore e grazie ai suoi minuscoli denti rimane agganciato alla parete dell'organo". L'apparecchio – particolarmente indicato nelle persone con pause patologiche del ritmo cardiaco o con blocchi atrio-ventricolari che necessitano di stimolazione ventricolare guidata dall'atrio – offre una soluzione molto importante per quei pazienti che non possono impiantare un dispositivo standard, per passati episodi di infezione".
Infatti, rispetto al pacemaker tradizionale, che normalmente viene posizionato in una tasca sottocutanea sotto la clavicola con gli elettrocateteri (tubicini in silicone) che dalle vene del torace arrivano al cuore, il device – spiega la nota – viene inserito attraverso un temporaneo catetere venoso dalla gamba. In questo modo viene azzerato il rischio di infezione che negli anni può colpire la tasca sottocutanea a causa della presenza degli elettro-cateteri. Inoltre, il dolore post-operatorio è praticamente nullo, poichè non è stato effettuato alcun taglio chirurgico.
A differenza poi dell'impianto di un pacemaker standard, il paziente non ha limitazioni post-operatorie e può subito riprendere la mobilità degli arti superiori, con conseguente riduzione dei tempi di ospedalizzazione. Per il trattamento delle aritmie, nell'ospedale Fatebenefratelli all'Isola-Tiberina vengono effettuati annualmente circa 800 interventi l'anno. "Si tratta di procedure complesse che possono essere effettuate solo in centri altamente specializzati. Grazie ai nuovi macchinari e alla nuova strumentazione acquisita, oggi è possibile eseguire queste procedure sofisticate con maggiore facilità ed efficacia", spiega Stefano Bianchi, direttore dell'Unità di cardiologia dell'ospedale .