Milano, 12 set. – E' una causa significativa di morte improvvisa negli atleti competitivi e potrebbe rappresentare una minaccia silenziosa che si nasconde anche dietro il coronavirus Sars-CoV-2. Si chiama miocardite ed è un'infiammazione del muscolo cardiaco. Studi recenti hanno sollevato preoccupazioni rispetto alla possibilità che questa patologia possa presentarsi dopo la guarigione da Covid-19, anche in pazienti asintomatici o lievemente sintomatici. Uno studio ha provato a far luce su questo fenomeno, sottoponendo a risonanza magnetica cardiaca e altri test 26 atleti di college che si stavano riprendendo dall'infezione. Risultato: il 15% presentava risultati indicativi di una miocardite.
Il 30,8% mostrava segni di un precedente danno miocardico che però non può essere preso in considerazione in quanto l'anomalia rilevata potrebbe essere anche solo una spia di un adattamento cardiaco dell'atleta. Lo studio è pubblicato su 'Jama Cardiology' ed è stato condotto da ricercatori dell'Ohio State University di Columbus. Gli atleti arruolati praticano calcio, basket, lacrosse, atletica leggera. Nessuno di loro ha avuto bisogno del ricovero per Covid-19 o ha ricevuto una terapia antivirale specifica. Dodici hanno riportato sintomi lievi durante l'infezione (mal di gola, mancanza di respiro, mialgie, febbre), altri erano asintomatici.
"Abbiamo deciso che oltre alle solite raccomandazioni, un esame clinico e la ricerca dei sintomi, avremmo anche fatto una risonanza magnetica cardiaca per ottenere maggiori informazioni e vedere cosa fa il virus ai cuori degli atleti", spiega il cardiologo Saurabh Rajpal coautore dello studio, secondo quanto riporta 'Nbc news' online. Quello che ha colpito gli esperti è che due dei 4 atleti nei quali la risonanza ha rilevato la miocardite non presentavano alcun sintomo, gli altri due sintomi lievi (mancanza di respiro).
"Ciò che questo studio mostra è che la miocardite può verificarsi anche dopo casi meno gravi e persino asintomatici" di Covid, evidenzia Brett Toresdahl, medico sportivo dell'Hospital for Special Surgery di New York City, non coinvolto nella ricerca. "Pertanto, il rischio di miocardite di un atleta potrebbe non essere correlato alla gravità dei sintomi". Il danno miocardico correlato a Covid-19 negli sportivi a livello agonistico rimane poco chiaro, concludono gli autori della ricerca. Lo studio ha esaminato l'uso della risonanza magnetica cardiaca negli atleti dei college che si sono ripresi da Covid per rilevare un'infiammazione miocardica che identificherebbe quelli ad alto rischio per un ritorno al gioco competitivo. Anche perchè una recente ricerca ha segnalato un coinvolgimento cardiaco in un numero significativo di pazienti guariti. E di recente c'era stata, proprio in virtù di questi timori, una presa di posizione da parte di esperti sulla necessità di una convalescenza di 2 settimane prima del ritorno agli sport competitivi.
Gli autori del lavoro concludono che "mentre sono necessari follow-up a lungo termine e ampi studi per comprendere i cambiamenti" nel cuore degli atleti competitivi a seguito di Covid-19, "la risonanza magnetica cardiaca potrebbe fornire una valutazione della stratificazione del rischio per la miocardite" e guidare un loro ritorno sicuro alle gare.