Milano, 14 set. – La carica virale 'record' dell'ex premier Silvio Berlusconi si è abbassata? "Certamente sì, segno che la cura funziona". Lo dichiara all'Adnkronos Salute Massimo Clementi, ordinario di Microbiologia e Virologia all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'Irccs ospedale San Raffaele, da dove il leader di Forza Italia è stato dimesso oggi dopo 10 giorni di ricovero per un principio di polmonite bilaterale da Covid-19.
A citare Clementi questa mattina è stato lo stesso Berlusconi uscendo dal reparto Diamante dell'Istituto di via Olgettina: "Il professor Clementi del San Raffaele ha studiato il mio tampone – ha affermato – ed è rimasto sorpreso dall'entità della carica virale che è stata la più alta tra le più alte tra decine di migliaia osservate al San Raffaele". Una carica record, ha ribadito quindi l'ex presidente del Consiglio, che ora è scesa: "E' un parametro che abbiamo seguito e osservato durante tutto il ricovero e il trattamento", sottolinea Clementi. "Molti si chiedono a che serve sapere quanto virus c'è quando sappiamo che c'è. Ebbene – chiarisce il virologo – serve perchè, in caso di terapia con farmaci antivirali" come il remdesivir assunto da Berlusconi, "il monitoraggio viene dato proprio dalla curva di abbassamento della carica virale fino alla sua negativizzazione".
Pur non sbilanciandosi sullo stato di positività o negatività al coronavirus Sars-CoV-2 del padre di Forza Italia ("sono dati personali", precisa), lo specialista spiega che, "finchè non ci sono due tamponi negativi, e due tamponi non ci possono essere dopo una settimana di terapia", l'ex premier "farà l'isolamento a casa". "Se l'avete visto nella forma che aveva oggi – conclude Clementi – è perchè le cose stanno andando bene".