FOGGIA – Percepivano il reddito di cittadinanza nonostante fossero detenuti. E’ quanto accertato dai finanzieri del comando provinciale di Foggia che hanno denunciato 30 persone. E’ emerso che in 3 hanno presentato direttamente la domanda per ottenere il beneficio mentre erano in stato di detenzione carceraria; in 12 non hanno comunicato l’intervenuta carcerazione; 6 familiari di detenuti, omettendo di indicare nelle istanze per il beneficio la condizione detentiva del componente del proprio nucleo familiare, sono riusciti ad ottenere un sostegno economico senza riduzioni; 8 familiari non hanno comunicato l’intervenuta carcerazione del familiare, continuando a percepire indebitamente il sussidio in forma piena; una posizione ha riguardato l’allontanamento dalla casa familiare, su ordine dell’autorità giudiziaria, di un componente di un nucleo familiare destinatario del sussidio.
Tra i detenuti scoperti anche quelli sottoposti a misura detentiva per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, rapina, evasione. La concessione del sostegno economico quale misura di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale è subordinata ad una serie di requisiti reddituali e patrimoniali nonchè di compatibilità che i nuclei familiari devono possedere cumulativamente al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio.
Tra i requisiti di compatibilità, il legislatore ha previsto, tra gli altri, la mancata sottoposizione a misure cautelari personali di chi ne fa richiesta.