Roma, 23 set. – "I numeri che si registrano a livello internazionale evidenziano come, per evitare il rischio di una seconda ondata, siano due le armi cruciali: non solo i vaccini in fase di sviluppo, ma anche gli anticorpi monoclonali, utili come terapia ma anche per profilassi". A sottolinearlo all'Adnkronos Salute è il genetista dell'Università di Roma Tor Vergata, Giuseppe Novelli, che ricorda come, "in base agli ultimi studi clinici, gli anticorpi monoclonali si stiano dimostrando promettenti. Non solo quelli toscani. Inoltre dalla ricerca arrivano notizie che fanno ben sperare sull'efficacia dei candidati vaccini. Sars-CoV-2 presenta infatti una bassa variabilità se confrontato ad altri virus. E questo è un elemento positivo".
Anche se d'altra parte "è emersa una grande eterogeneità della risposta anticorpale, e questo aspetto va approfondito: perchè alcuni pazienti sviluppano anticorpi neutralizzanti e altri no? Che ruolo ha la memoria immunitaria? Dopo le ultime segnalazioni relative alla sicurezza, appare evidente inoltre l'importanza di non bruciare le tappe nella ricerca sui vaccini. E' importante arrivare alla fine della fase III – conclude Novelli – Ma è anche importante investire nella ricerca sugli anticorpi monoclonali: più ce ne sono e meglio sarà".