Roma – Il Bonus tiroide 2020 o assegno mensile di invalidità civile viene riconosciuto dall’Inps ovvero dall’Istituto Nazionale di previdenza a chi soffre di disturbi di tiroide. Il bonus tiroide 2020 o assegno mensile di invalidità civile viene riconosciuto dall’Inps a chi soffre di disturbi della tiroide ed in particolare di: carcinomi tiroidei, gozzo, ipotiroidismo e ipertiroidismo. Per accedere all’indennità, che varia da 286 a 550 euro a seconda dell’invalidità riconosciuta (dal 74% al 100%), è necessario superare una visita della Commissione medica dell’Inps.
Ma come si fa la domanda all’Inps per avere il bonus tiroide 2020 da 286 euro e fino a 550 euro? Per poter fare la domanda del Bonus tiroide 2020 occorre per prima cosa ottenere i certificati medici che attestino le patologie legate alla tiroide. Per farlo è necessario presentare la domanda per l’accertamento dell’invalidità da parte della Commissione sanitaria all’Azienda Sanitaria Locale (Asl), chiedendo al medico di base di compilare sul sito Inps.it il certificato introduttivo (a pagamento). Il medico non deve fornire solo i dati anagrafici del paziente, ma anche indicare tutte le patologie che possono essere valutate ai fini dell’ottenimento dell’invalidità. Subito dopo aver completato la procedura per la domanda il paziente dovrà ricevere la documentazione cartacea della richiesta online e una copia del certificato medico originale, che vale 90 giorni.
A questo punto è possibile procedere con la domanda vera e propria visitando il sito dell’Inps (presentando come credenziali il Pin Inps, lo Spid, la Carta nazionale dei servizi o la carta di identità elettronica) o rivolgendosi a un patronato. Al termine della procedura, il sistema propone una data di visita attraverso l'agenda degli appuntamenti disponibili presso la ASL corrispondente al CAP di residenza. Ma cos’è il carcinoma tiroideo? Esistono vari tipi di cancro tiroideo: il più frequente è la forma ben differenziata (papillare e follicolare) che rappresenta l’85-90 per cento dei casi, poi c’è la forma scarsamente differenziata (5-7 per cento), la forma midollare (5-7 per cento), la forma indifferenziata o anaplastica (2-3 per cento). La sopravvivenza è molto elevata nelle forme ben differenziate (oltre il 90 per cento a 10-15 anni dalla diagnosi, se vengono seguite le cure adeguate). Un po’ meno curabili sono le forme scarsamente differenziate, quella midollare e quella anaplastica.
Quali sono i sintomi? I sintomi più comuni del tumore della tiroide è un nodulo isolato all'interno della ghiandola, che si sente con le dita se si tocca il collo in corrispondenza dell'organo. Non tutti i noduli tiroidei nascondono però forme di cancro, anzi nella grande maggioranza sono forme benigne di crescita ghiandolare. Si stima che solo il 5-10 per cento dei noduli tiroidei sia effettivamente un tumore maligno. In rari casi, generalmente i più aggressivi, il cancro può manifestarsi già all’esordio con una massa che cresce rapidamente e che può coinvolgere estesamente il collo, in corrispondenza sia della tiroide sia dei linfonodi latero-cervicali del collo. Questi ultimi possono essere spesso coinvolti anche nelle forme non gravi e devono essere ricercati con un’attenta ecografia nelle forme giovanili.
Che cos'è il gozzo? Il gozzo consiste nell'ingrossamento della tiroide e può essere classificato come endemico (quando cioè interessa più del 10% della popolazione di una determinata area geografica) o sporadico. Il gozzo endemico è legato alla carenza di iodio, un elemento chiave per la corretta sintesi di ormone tiroideo. Il gozzo può essere inoltre classificato come diffuso o nodulare e, sulla base della funzione tiroidea, come normofunzionante o iperfunzionante (tossico). Il gozzo è relativamente più frequente nelle donne e ha un andamento familiare.
Cos'è l'ipotiroidismo? L'ipotiroidismo è una sindrome dovuta ad una insufficiente azione degli ormoni tiroidei a livello dei vari tessuti; più spesso ciò avviene quando la tiroide non produce una quantità sufficiente di ormoni. Ciò determina uno squilibrio in tutto l'organismo. L'ipotiroidismo influenza le reazioni chimiche che avvengono in tutto il corpo determinando un rallentamento dei processi metabolici. Si tratta di una condizione che, nella sua fase precoce, raramente causa sintomi evidenti; qualora si protragga nel tempo, può però portare a seri problemi di salute.
Che cos'è l'ipertiroidismo? L'ipertiroidismo è più comune nelle donne che negli uomini e tende ad avere un andamento familiare. L'eccesso di ormoni tiroidei ha serie conseguenze sul metabolismo, portando a un'improvvisa perdita di peso, alterazioni del battito cardiaco, sudorazioni e nervosismo. Tutto ciò è dovuto al fatto che la tiroide controlla tutti gli aspetti del metabolismo proprio attraverso gli ormoni che produce.