Roma, 25 set. – Negli Usa si è registrato "un forte e rapido calo" del consumo di sigarette elettroniche tra i giovani. Lo ha evidenziato Konstantinos Farsalinos, docente alla King Abdulaziz University e ricercatore dell'Università di Patras, tra i più prolifici studiosi degli effetti delle sigarette elettroniche, nel suo intervento alla prima giornata del terzo convegno scientifico, l'anno scorso svoltosi ad Atene e quest'anno online per la pandemia Covid-19, 'The Scientific Summit on Tobacco Harm Reduction' promosso dall'Università di Tessalonica e dall'Università di Patrasso in Grecia.
Secondo l'esperto, questo calo è legato alla scia dell'Evali, la malattia polmonare associata alla sigaretta elettronica, che ha causato, secondo i dati Cdc (Centers for Disease Control and Prevention Usa) aggiornati a febbraio 2020, 2.807 ricoveri in tutti gli stati americani e 68 decessi. L'epidemia di casi, secondo Farsalinos, ha "spaventato la popolazione" ma su questo fenomeno "c'è stata una cattiva comunicazione non solo dei media ma anche scientifica che ha colpito le sigarette elettroniche in modo inappropriato". Lo stesso Farsalinos, insieme ad altri colleghi, ha chiesto il ritiro di uno studio su e-cig e infarto del miocardio con "errori evidenti".
Secondo l'esperto infatti "la maggior parte delle persone crede che le sigarette elettroniche siano responsabili di Evali". Mentre secondo le indagini dei Cdc, "la vitamina E acetato è fortemente collegata a Evali" anche se le evidenze finora riscontrate non sono "ancora sufficienti" come del resto ancora "non è possibile dire che se il Thc o sostanze simili possano aver avuto un ruolo nell'epidemia". Ci sono però molte evidenze epidemiologiche che indicano una strada diversa secondo Farsalinos. "Le e-cig sono ormai diffuse da decenni e usate da milioni di persone in Usa e nel mondo – ha ricordato il medico – in tutti questi anni non c'è mai stata nessuna epidemia di casi di malattie polmonari in nessuna nazione. Poi improvvisamente solo in Usa è scoppiata questa seria malattia respiratoria diffusa tra gli adolescenti e i giovani adulti".
Farsalinos ha poi evidenziato come il numero delle persone che ha smesso di fumare usando le sigarette elettroniche "è aumentato nel biennio 2015-2017 rispetto al biennio 2012-2014" e che le "e-cig hanno il doppio del successo di aiutare il fumatore a smettere rispetto a prodotti come i cerotti o le gomme da masticare". Inoltre l'esperto ha rimarcato come in alcuni Paesi, come nel Regno Unito, dove le e-cig sono entrate nei programmi del Governo per far smettere di fumare, "ci sono negozi specializzati per questi dispositivi negli ospedali".