Roma, 28 set. – Genitori sul piede di guerra presso l'Istituto comprensivo Laparelli di Torpignattara nella Capitale. Una classe del plesso Deledda "è stata messa in quarantena giovedì scorso senza che venissero date alle famiglie informazioni ufficiali più volte richieste a tutela della salute di tutta la comunità scolastica". La denuncia all'Adnkronos è del Comitato genitori Deledda-Pavoni, due dei sei plessi dell'Istituto comprensivo, frequentato da circa 1400 studenti, che affermano: "La mancanza di comunicazione efficace, buon senso e capacità gestionali ha generato panico, rabbia, incertezze ed allarmismo. Asl e referenti covid qui sono fantasmi.
Ciò facilmente porterà le famiglie a decidere per l'allontanamento dei figli dalla scuola". L'Istituto aveva già avuto un altro caso covid nel plesso Mancini di cui aveva informato i genitori lo scorso 17 settembre. "L'allontanamento da scuola – prosegue il Comitato – impedirà ai bambini di vivere il periodo scolastico con serenità e condivisione privandoli di un loro sacrosanto diritto di minori, per colpa di una sempre più insopportabile mancanza di capacità organizzativa e coordinativa. Non è corretto – rimarca – che determinate informazioni viaggino attraverso il tam tam dei genitori e che le famiglie non ricevano notizie neanche in sedi ufficiali come il Cdi".
Secondo quanto si apprende, giovedì scorso una classe del plesso Deledda è stata messa in quarantena per un caso di alunno positivo al Covid 19. La scuola ha isolato gli alunni nei locali della palestra "che non sappiamo se è stata ufficialmente eletta ad aula covid – riferisce il Comitato – La classe in isolamento ha generato una cascata di contatti allargata poichè alcuni insegnanti sono assegnati anche altrove. Neanche i genitori delle classi coinvolte in secondo livello hanno avuto informazioni nè da Asl nè da fantomatici referenti covid fantasma, poichè non ci sono ancora stati comunicati i nominativi". (di Roberta Lanzara)