Ragusa – Tanti studenti pendolari costretti ad assembramenti involontari sugli autobus di linea e a viaggiare in piedi a causa dell’eccessivo affollamento e della carenza di mezzi. Condizioni verificatisi soprattutto per gli studenti che in questi primi giorni di scuola hanno viaggiato da e per Scicli, ma disagi si sono registrati un po’ a macchia di leopardo, in spregio alle normative anti-covid, che a livello generale consentono, a bordo dei mezzi pubblici, un coefficiente di riempimento non superiore all’80%. Così però non avviene in Sicilia, dato che un’ordinanza di Musumeci del 9 agosto ha continuato a permettere la deroga al distanziamento, con il solo obbligo di mascherina.
Lo denuncia la parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle di Ragusa, Stefania Campo, dopo una dettagliata segnalazione della Consigliera comunale di Scicli, Concetta Morana, a seguito della quale la parlamentare iblea ha presentato un’apposita interrogazione, come prima firmataria, insieme a tutto il gruppo pentastellato all’Ars. “Sugli autobus siciliani – evidenzia Stefania Campo – per decisione unilaterale del presidente Nello Musumeci e in netta contraddizione con quanto ratificato dalla Conferenza Stato-Regioni, non vige alcun divieto, ad eccezione dell’uso obbligatorio della mascherina. Ciò ha comportato che sui pullman per gli studenti pendolari del comune di Scicli, il cui servizio di trasporto verso gli istituti scolastici di Modica e Ragusa è affidato all’Ast, si siano verificati i numerosi assembramenti di cui parliamo.
È stato anche segnalato come non tutte le aziende affidatarie del servizio di trasporto pubblico locale pongano in essere la sanificazione e la disinfettazione dei mezzi con cadenza giornaliera come da protocolli di sicurezza, e che gli autisti, che con responsabilità e coscienza prestano la propria opera per garantire la mobilità, non siano stati sottoposti ai dovuti tamponi”. “La vicenda di Scicli, non sarà di certo l’unica in Sicilia – aggiunge Morana – ma è proprio da questa che bisogna partire per garantire l’immediata messa in sicurezza dei minori e dei ragazzi, sia per fronteggiare in maniera logica e adeguata l’esposizione al possibile contagio ma anche per sopperire energicamente al mancato rispetto delle norme più elementari della stessa sicurezza stradale”.
“Sembra veramente paradossale – aggiunge la Campo – che a livello nazionale ci si faccia in quattro per garantire distanziamento e prevenzione all’interno delle scuole, nonostante le solite boutade del governo regionale, e poi è lo stesso Musumeci a non aver voluto regolamentare questa forma assurda di trasporto dei nostri giovani su bus regionali. Da una parte facciamo di tutto per tenere gli studenti, e gli insegnanti, a distanza di sicurezza, visto che l’età media dei nuovi positivi si è attestata nella fascia 14 – 18 anni, e dall’altra nella nostra Isola, proprio loro, vengono costretti a viaggiare, al solito, come sardine. Inutile, quindi, sgridare i ragazzi per gli eccessi della movida se poi agli stessi non riusciamo a trasmettere regole e comportamenti coerenti. Musumeci, si svegli e aumenti il numero di corse degli autobus, quantomeno per le corse studentesche, intervenga con severità nei confronti soprattutto dell’Ast, visto che è azienda pubblica regionale, e si occupi personalmente della sicurezza dei nostri giovani; ci aspettiamo risposte celeri”.