Roma, 2 ott. – "L'Italia ha fatto grandi progressi nell'ambito delle coperture vaccinali, ma ancora molto c'è da fare: quella che sta cominciando sarà la prima vera stagione influenzale nel periodo della pandemia, oggi più che mai occorre spingere sull'acceleratore delle immunizzazioni, a partire dalle categorie a maggior rischio. Perchè ciò avvenga con successo serve che le istituzioni nazionali e regionali remino nella stessa direzione: ci sono almeno 8 azioni che si possono intraprendere e che possono davvero fare la differenza". Così Michele Conversano, presidente del Comitato Tecnico-Scientifico di HappyAgeing – Alleanza italiana per l'invecchiamento attivo, ha aperto l' 'Assise nazionale sull'immunizzazione dell'adulto e dell'anziano', questa mattina al Centro Congressi Frentani di Roma alla presenza di rappresentanti sindacali, istituzioni nazionali e regionali e giornalisti.
Al centro del convegno è stata la presentazione del Position paper sulle 'Vaccinazioni dell'adulto/anziano nella stagione 2020/2021' che contiene appunto 8 chiare richieste, supportate da dati scientifici e bibliografici e considerazioni indirizzate al ministero, alle Regioni e alle Asl. Queste le richieste: chiamata attiva, campagne informative, istituzionalizzazione dei rapporti di collaborazione, rivalutazione degli indicatori Lea, diritto alla gratuità, obbligo per gli operatori sanitari, anagrafe vaccinale informatizzata, innovazione.
Il Piano nazionale di prevenzione Vaccinale 2017-2019 – si legge nel position paper poneva degli obiettivi di copertura vaccinale da raggiungere nel corso del triennio 2017-2019, ma che in realtà non sono stati completati". "Era previsto un raggiungimento di coperture per la vaccinazione antinfluenzale del 75% come obiettivo minimo perseguibile e del 95% come obiettivo ottimale negli over 65 e nei gruppi a rischio inclusi nei Lea; un raggiungimento nei 65enni di coperture per la vaccinazione antipneumococcica del 75% e di coperture per la vaccinazione anti Herpes Zoster (HZ) del 50% nel 2019. Ma la copertura vaccinale dell'antinfluenzale nel periodo 2018-2019 è stata solo del 53,1%, mentre non sono note le coperture vaccinali su base nazionale dell'antipneumococcica e dell'anti HZ", ha spiegato Conversano.
Per avere informazioni chiare tra le 8 richieste si trova quella rivolta alle Regioni e alle Asl di "istituire urgentemente l'anagrafe vaccinale dell'adulto e dell'anziano, condivisa tra Dipartimenti di prevenzione, medici di medicina generale e medici specialisti", come già previsto dal decreto ministeriale del ministero della Salute del 17 settembre 2018. La circolare del ministero della Salute sulle vaccinazioni per l'influenza 2020-2021 prevede per questo autunno-inverno, già a partire da ottobre, un allargamento della platea di persone a cui è raccomandato il vaccino antinfluenzale: i bambini da 0 a 6 anni, gli adulti a partire da 60 anni (prima era per gli over-65), gli operatori sanitari e gli anziani ospitati nelle residenze sanitarie assistenziali (Rsa). Questo perchè una vaccinazione più estesa dovrebbe consentire di ridurre i possibili malati di influenza stagionale e distinguerli più facilmente da quelli di Covid-19.
Ma per raggiungere questi obiettivi serve una strategia complessiva. "Chiediamo al ministero della Salute, alle Regioni e alle Asl – ha sintetizzato Conversano – una chiamata attiva di adulti e anziani per tutte le vaccinazioni previste dal Piano nazionale, l'obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari, cosa che alcune Regioni hanno già previsto, la gratuità per tutte le coorti previste dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale, e dunque una rivalutazione degli indicatori dei Livelli essenziali di assistenza da parte del ministero. Sarebbero state azioni necessarie già in passato, oggi, di fronte alla pandemia, lo sono più che mai".
Tra le richieste ve ne sono poi due di carattere più strettamente organizzativo: la prima rivolta a tutti i livelli istituzionali di "istituzionalizzare i rapporti di collaborazione tra la medicina generale, gli specialisti che si occupano di categorie a rischio e i dipartimenti di prevenzione in un quadro di potenziamento della sanità pubblica territoriale" e la seconda, rivolta in maniera specifica alle Regioni e alle Asl, di "essere tempestivi nella programmazione e pronti a recepire l'innovazione su ogni fronte (tecnologico, scientifico ed organizzativo)".
L'ultima delle 8 richieste avanzate da HappyAgeing è quella rivolta a tutti i livelli istituzionali di "incrementare l'impegno di tutti in campagne informative per la sensibilizzazione sul rischio delle malattie e sui vantaggi delle vaccinazioni".