Roma – Un lockdown per l’emergenza coronavirus a Natale? "Credo che un lockdown a Natale sia nell'ordine delle cose: si potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus e aumentare il contact tracing. Così come siamo il sistema è saturo", spiega il microbiologo dell'Università di Padova, Andrea Crisanti, ospite di Studio 24, citando l'esempio della Gran Bretagna che ha deciso di fare lockdown durante le vacanze scolastiche. "L'impatto che le misure adottate dal Governo avranno lo sapremo tra un paio di settimane. Sono misure di buonsenso che hanno un impatto sulla qualità della vita, penso che dovremmo invece concentrarci sulla capacità che abbiamo di bloccare la trasmissione del virus sul territorio". Poi porta un esempio: "In Veneto abbiamo avuto 366 casi e 360 isolamenti, ogni caso genera almeno 10-15 contatti quindi avremmo din isolamento almeno 5mila persone".
Secondo il professore "il sistema è collassato, via via che i casi sono aumentati, la capacità di contact tracing e fare tamponi diminuisce e si entra in un circolo vizioso che fa aumentare la trasmissione del virus". Crisanti mette in guardia sui rischi della nuova fese dell'epidemia. "Più che misure sui comportamenti occorre bloccare il virus: tra 15 giorni non non vorrei trovarmi a discutere di 10-12mila casi al giorno". Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ribadisce che "siamo in un cambio di fase sul piano epidemiologico. Dopo i mesi estivi e dopo la fase che dal 4 di maggio in poi ci ha portato ad un lento e graduale allentamento delle misure che avevano contraddistinto i mesi più difficili, da ormai 10 settimane c'è una tendenza della curva alla risalita ed è una tendenza europea non solo italiana.
L'Italia ha numeri che, seppur in crescita significativa, sono distanti da altri importantissimi Paesi europei". Ma, argomenta, "sarebbe un'illusione pensare che i problemi degli altri sono solo degli altri – aggiunge il ministro – Penso che ci sia un grande tema europeo della ripresa della circolazione del virus che ci richiama tutti ad una necessità di alzare il livello di attenzione e di guardia. Questo va fatto con le misure del Governo e delle Regioni e con il comportamento dei cittadini, che è vera chiave per portarci fuori". L'allerta arriva anche dal consulente scientifico del ministero della Salute, Walter Ricciardi, ospite del programma TgTg su Tv2000: "Qualche giorno fa ho stimato che se non si fossero prese misure come quelle che stiamo prendendo adesso si sarebbe potuto arrivare a novembre a 16 mila casi (al giorno ndr). In realtà il ritmo di crescita è talmente forte che potremmo arrivarci anche prima. Per cui è necessario rispettare le vecchie regole e introdurre queste nuove".