Roma – Un assegno unico per i figli tra i 200 euro e i 250 euro. E’ una delle principali novità introdotte nella Legge di Bilancio approvata dal Consiglio dei ministri ed ora in attesa in Parlamento. Si tratta di un supporto economico per le famiglie, previsto dalla Legge di Bilancio, ovvero un assegno unico per ogni figlio dal settimo mese di gravidanza e fino al ventunesimo anno di età. La misura scatta il prossimo luglio e porterebbe un sostegno mensile tra i 200 e i 250 euro a figlio per 11 milioni di famiglie, in base all'Isee. L'operazione impatta sul bilancio 2021 per circa 3 miliardi (6 mld di euro dal 2022 quando sarà a regime sui 12 mesi) ai quali aggiungere le risorse del riordino degli attuali aiuti per la famiglia.
Ma come funziona l’assegno unico per ogni figlio e quali sono i requisiti? L’assegno unico sarà a disposizione di tutti i cittadini italiani, dell’Unione europea e degli extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo, di lavoro o di ricerca, ma residenti in Italia da almeno due anni (anche non continuativi). L’altro requisito fondamentale è che abbiano dei figli a carico, dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età. La misura non sarà rivolta esclusivamente ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati: rientreranno infatti anche gli autonomi, i liberi professionisti e i disoccupati. La famiglia beneficiaria potrà ricevere la misura in due modi: facendo recapitare l’assegno oppure ottenendo un credito d’imposta da utilizzare in compensazione con la dichiarazione dei redditi.
Per quel che riguarda la prima tipologia, l’ammontare dell’assegno varierà da nucleo a nucleo, visto che sarà formato da una quota fissa e da una variabile. Quest’ultima sarà calcolata in base al numero dei figli presenti in famiglia e alla loro età, tenendo anche conto del coefficiente Isee. Se fino all’approvazione definitiva non ci saranno modifiche, l’assegno avrà una maggiorazione del 20% dal secondo figlio in poi. Percentuale che sale, assestandosi tra il 30% e il 50%, per ciò che concerne invece i figli disabili. Tra l’altro, la condizione di disabilità è permanente: quindi, anche l’assegno avrà validità per tutta la vita, senza limiti anagrafici.