Roma – Zone rosse per l’emergenza coronavirus ed evitare il lockdwon. "Di fronte al numero crescente di nuovi casi", arrivati ieri a più di 15.000, "a cui fa seguito una risalita costante sia dei ricoveri in terapia intensiva che dei decessi per Covid-19, riteniamo che sia il momento di proporre alle autorità centrali e locali di applicare con rapidità ed efficienza l'istituzione di zone rosse in una serie di zone geografiche da identificare in modo preciso e definito sulla base di un alto livello di nuovi contagi, e per un periodo limitato nel tempo (15-20 giorni), allo scopo di staccare la spina al virus senza arrivare a lockdown generalizzati".
E' la raccomandazione rivolta a Governo e Regioni da Guido Silvestri, virologo all'Emory University di Atlanta, e da tutto lo staff della pagina facebook 'Pillole di ottimismo', che riunisce medici di diverse specialità, economisti e giuristi. Per gli esperti, le 3 parole chiave restano monitoraggio, 3T e zone rosse, già al primo posto nel decalogo stilato da Silvestri a metà giugno per la ripartenza dopo il lockdown. In particolare, adesso si raccomanda l'istituzione rapida di zone rosse, "in cui limitare ogni movimento, per circoscrivere focolai multipli ma ravvicinati che sono sfuggiti" ai test e al tracciamento.
"Nell’esprimere questa raccomandazione, peraltro in linea e a ulteriore ampliamento dei recenti provvedimenti del Governo – proseguono gli esperti – approfittiamo per ricordare a chi dirà che se oggi aumentano i contagi è colpa del "troppo ottimismo" (perché ormai conosciamo l’antifona) come l’arrivo dell’autunno e la ripresa di molte attività sociali dopo la pausa estiva abbia portato a un rapido aumento dei contagi e dei ricoveri praticamente in tutto l’emisfero Nord del pianeta – sottolineano – da NY e NJ al Canada, dalla Francia alla Scandinavia, passando per UK, Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Olanda, Polonia, e tanti altri".
L'invito degli esperti di 'Pillole di ottimismo', "come detto innumerevoli volte", è di "tenere i nervi saldi, usare testa e senso civico (mascherine, distanziamento, igiene personale e stare a casa se si hanno sintomi) ed avere fiducia nella scienza e nella medicina, sapendo che nuovi approcci di prevenzione e terapia anti-Covid (anticorpi e vaccini) sono sempre più vicini all’orizzonte".