Roma – Il Reddito di emergenza è stato prorogato per altri due mesi con il decreto Ristori. Il Reddito di Emergenza varia da 400 euro e fino a 800 euro al mese in base al numero dei componenti familiari. L’importo totale del Reddito di emergenza viene calcolato in base al numero dei componenti del nucleo richiedente, e va dagli 800 ai 1.600 euro, corrisposti in 2 quote di identico importo: dai 400 euro agli 800 euro per quota e per nucleo. La cifra è leggermente aumentata (a 840 euro) se nella famiglia è presente un componente disabile grave o non autosufficiente. Il Reddito di emergenza previsto nel decreto
Ristori spetta alle famiglie che hanno determinati requisiti, vediamo quali. Il Reddito di emergenza spetta ai nuclei familiari che hanno questi requisiti: il richiedente deve risultare residente in Italia; avere un reddito familiare complessivo, con riferimento al mese di aprile 2020, inferiore all’importo che viene riconosciuto come REm e che varia in base al numero di componenti del nucleo familiare; ISEE del nucleo inferiore a 15.000 euro; essere in possesso di un patrimonio mobiliare familiare del 2019 di valore inferiore a 10.000 euro, cui si sommano 5.000 euro per ogni componente successivo al primo entro un massimo complessivo di 20.000 euro. In caso di presenta all’interno del nucleo di un soggetto definito come disabile grave o non autosufficiente (secondo i criteri ISEE) il valore massimo viene innalzato a 25.000 euro.
Il Reddito di emergenza fino a 1.600 euro in due mesi (se il nucleo familiare è composto da più figli) spetta ai lavoratori che al momento non sono coperti dagli ammortizzatori sociali e dagli attuali bonus previsti per far fronte all’emergenza Coronavirus. I beneficiari quindi sono: lavoratori precari, lavoratori a chiamata; lavoratori irregolari; disoccupati con Naspi e Dis-coll scadute; lavoratori intermittenti.