Roma – Il Reddito di emergenza ha ottenuto una proroga con il decreto Ristori. Si tratta di un ulteriore sonìmma di 800 euro per le famiglie. Ad erogare la somma saà l’Inps. Il beneficio economico è riconosciuto a domanda, tramite l’apposito modello telematico predisposto dall’INPS, e viene erogato dall’Istituto stesso. Ma come si deve fare la domanda? Le domande possono essere presentate: online, sul sito INPS, presso i centri di assistenza fiscale (CAF), previa stipula di una convenzione con l’INPS; attraverso gli istituti di patronato di cui alla L. n. 152/2001. La progora del Reddito di emergenza è di due mesi e dovrà essere presentata entro e oìnon oltre il 30 novembre 2020.
Il Reddito di emergenza è stato istituito come misura straordinaria per l’emergenza coronavirus con il Decreto Rilancio per supportare i nuclei familiari disagiati a causata del Covid-19. Il Reddito di emergenza è determinato in un ammontare pari a 400 euro mensili, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. L’importo del beneficio economico non può, comunque, essere superiore a 800 euro mensili. Unica eccezione si ha in caso di presenza di 3 adulti e 2 minorenni di cui un componente è disabile grave: in tal caso, l’importo sarà pari a 840 euro. Non tutti possono avere il Reddito di emergenza, vediamo chi sono gli esclusi: i soggetti che si trovano in stato detentivo, per tutta la durata della pena; coloro che sono ricoverati in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali a totale.
Ora vediamo chi invece può avere il Reddito di emergenza di 800 euro e quali sono i requisiti: residenza in Italia, verificata con riferimento al componente richiedente il beneficio; avere un valore del reddito familiare, nel mese precedente la richiesta del beneficio e in ciascuna mensilità che precede le erogazioni successive, inferiore ad una soglia pari all’ammontare del beneficio del Rem stesso; un valore del patrimonio mobiliare familiare con riferimento all’anno 2019 inferiore a una soglia di euro 10.000, accresciuta di euro 5.000 per ogni componente successivo al primo e fino ad un massimo di euro 20.000; un valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore ad euro 15.000.