Roma – Chiudere i bar e ristoranti anche nella fascia di pranzo. E’ una delle nuove misure previste nel nuovo Dpcm che sarà approvato oggi dal Governo Conte. Fra le misure allo studio del governo per il nuovo Dpcm con le più stringenti restrizioni anti-Coronavirus sarebbero allo studio, per le regioni con indici di contagio più alti, la chiusura di bar e ristoranti nella fascia di pranzo, ma lasciando la possibilità dell'asporto. Lo si è appreso da fonti della maggioranza al termine della riunione tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i capigruppo di maggioranza. ra le attività commerciali e di cura della persona resterebbero fuori dalla chiusura le farmacie, le parafarmacie, tabaccherie e negozi di alimentari. Stop, inoltre, ai musei.
Nella Pubblica amministrazione, inoltre, si applicherebbe per intero lo smart working, salvo i servizi pubblici essenziali. Torna l'ipotesi dell'autocertificazione, con il 'coprifuoco' a partire dalle 18. Ci sarebbe pieno accordo sulla proposta del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede di limitare i trasferimenti da una Regione all'altra e solo sulla base di ragioni specifiche: rientro in domicilio, lavoro, motivi di salute. Sul tavolo del governo, in vista del prossimo Dpcm un'ipotesi di lavoro è, si apprende da fonti di maggioranza, oltre alla prescrizione dell'uso della mascherina in ogni momento, lezioni a distanza non solo per le superiori, ma anche per la seconda e terza media. In presenza, svolgerebbero lezioni solo le classi elementari e la prima media.
La riunione sul nuovo Dpcm anti Covid tra il premier Giuseppe Conte e i capi di delegazione del governo, si apprende da fonti parlamentari della maggioranza, è stata aggiornata a lunedì mattina, alle 8. Secondo le ultime indiscrezioni, in tutto il territorio nazionale, comprese le altre Regioni considerate a medio o basso rischio contagio, sarebbe previsto un 'coprifuoco' alle 21. Bar e ristoranti saranno chiusi la domenica a pranzo; chiusi i centri commerciali sia il sabato che la domenica. Quanto alle 'chiusure aggiuntive', che eventualmente decidono le Regioni, i rimborsi saranno a loro spese.