Modica – “Necessario e proficuo l’incontro virtuale che si è tenuto ieri pomeriggio tra il Direttore Generale dell’Asp 7 Angelo Aliquo’, l’amministrazione comunale ed i capigruppo. Incontro richiesto da me e subito accolto dal presidente del Consiglio Comunale, Carmela Minioto che ha organizzato la videoconferenza di ieri su piattaforma Zoom”. E’ quanto dichiara il capogruppo della Lega, Mommo Carpentieri, presente ieri all’incontro. “Quanto emerso – continua Carpentieri – denota che l’ospedale Maggiore di Modica continuerà a svolgere un ruolo primario in merito ai ricoveri da Coronavirus soprauttutto in questo periodo che registra, nella città della Contea, un aumento sensibile dei contagi. Dati che portano Modica ad essere il quarto comune ibleo con il maggior numero di positivi.
Proprio per questi motivi vorrei – continua Carpentieri – porgere all'attenzione una criticità molto importante è poco discussa che riguarda l'assistenza domiciliare di pazienti gravissimi parlando con molte famiglie è emerso il poco controllo che viene effettuato sugli operatori che vengono inviati a domicilio. Le famiglie chiedono che così come avviene per gli operatori sanitari ospedalieri la stessa procedura possa avvenire per chi viene inviato a domicilio tramite controlli periodici di test sierologici o tamponi per evitare il diffondersi del virus in soggetti fragili. Tutti i pazienti assistiti a domicilio hanno il diritto di essere tutelati sia dai loro familiari sia da chi si prende cura di loro venendo dall'esterno come hanno il diritto di godere delle cure necessarie e Vitali senza la paura di far diventare tali Cure un ulteriore rischio per la loro salute già molto delicata.
Pertanto chiediamo che tutti gli operatori sanitari infermieri e fisioterapisti inviati a domicilio siano controllati tramite test periodici per evitare il diffondersi del contagio su pazienti a rischio. Speriamo – conclude il capogruppo della Lega – che presto qualcuno possa prendere dei provvedimenti per evitare che molte famiglie si dovranno vedere obbligati a sospendere ogni forma di assistenza per salvaguardare il proprio familiare”.