ROMA – Secondo uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’80% dei disturbi che comunemente affliggono la popolazione può essere affrontato con i farmaci di automedicazione, quelli cioè che non richiedono una ricetta medica. Secondo invece quanto risulta da una ricerca di Assosalute, associazione aderente a Federchimica che riunisce i produttori dei farmaci di automedicazione, se in Italia si facesse maggiore ricorso a questi farmaci, raggiungendo almeno la media europea, si produrrebbe ogni anno un risparmio di 844 milioni di euro di spesa farmaceutica, mentre per lo Stato nel suo complesso, tenendo conto anche di una minore pressione sui medici di base, si avrebbero risparmi per 2,1 miliardi. Un obiettivo che non è difficile raggiungere, se a livello nazionale si arrivasse a un ricorso all’automedicazione pari a quella del Nord Italia (16,3%).
Al Centro e al Sud sono molto meno le persone che accedono ai medicinali senza obbligo di prescrizione, e la media italiana supera di poco il 14%. ’’Per arrivare a questo risultato bisogna lavorare molto, soprattutto insieme ai medici di base e ai farmacisti, senza i quali non esisterebbe l’automedicazione – ha commentato il presidente di Assosalute, Maurizio Chirieleison nel corso dell’iniziativa ’’Il valore dell’automedicazione nella riqualificazione del Sistema Sanitario Nazionale’’ -. In particolar modo occorrerebbe sgravare l’impegno dei medici di base, i quali lamentano soprattutto l’eccessivo peso della burocrazia e valorizzare il ruolo dei farmacisti, che spesso vivono una certa amarezza dovuta dalla sottovalutazione della loro professione. Abbiamo ravvisato una grande volontà di collaborazione tra questi due mondi, motivo per cui vogliamo farli incontrare e creare un vero e proprio modello da seguire’’.
Da sempre impegnata nella formazione della cultura dell’automedicazione, a partire dalle scuole, Assosalute ha pensato di lanciare anche una sorta di Manifesto che si basa sulla definizione di nuovi modelli di collaborazione tra medici di base e farmacisti, sulla formazione del cittadino e sull’allargamento dell’offerta dei farmaci di automedicazione per concentrare le risorse laddove servono di più. Un impegno apprezzato dal vice ministro della Salute, Pier Paolo Sileri, il quale in occasione dell’incontro ha inviato una lettera agli organizzatori, nella quale sottolinea la stima per quanto ’’medici di base e farmacisti stanno facendo nel corso di questa emergenza’’, e assicura il suo sostegno nei confronti dell’automedicazione ’’che in questo momento può dare un grosso contributo, anche non distogliendo l’impegno di chi è impegnato in corsia’’.
Sostegno alle iniziative di Assosalute sono giunte anche dal mondo della politica, a partire da Anna Maria Parente, presidente della Commissione Igiene e Sanità Pubblica al Senato, dalla vice presidente Paola Boldrini, dal presidente della Commissione Semplificazione della Camera Nicola Stumpo, dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Igiene e Sanità del Senato Elisa Pirro. Per Domenico Crisarà, vice segretario nazionale della Fimmg, la Federazione dei Medici di Medicina Generale, ’’l’automedicazione è un traguardo e va sviluppata, ma va fatto con attenzione e collaborazione, a partire dalla condivisione con i farmacisti delle informazioni sul paziente’’.
Andrea Mandelli, presidente dell’Ordine dei Farmacisti, ha concluso dicendo che ’’occorre ragionare con una mentalità diversa dal passato, riprogettando tutto a partire dal ruolo del medico di base e del farmacista, che sono grandi risorse ma che non sono valorizzate’’.