ROMA – ANITA rinnova al Governo italiano la richiesta già avanzata a fine ottobre di adottare misure che mettano i conducenti dei TIR, durante lo svolgimento della propria attività lavorativa, nelle condizioni di poter accedere senza difficoltà e restrizioni di alcun genere ai servizi igienici e di somministrazione di cibi o bevande nelle aree di sosta attrezzate per i veicoli industriali, in quelle interportuali e di scambio intermodale, nelle stazioni di servizio e rifornimento carburante lungo le strade di grande comunicazione e sulle strade statali dei territori non raggiunti dalla rete autostradale.’’Gestire in modo efficace l’emergenza sanitaria da COVID-19 vuol dire anche occuparsi delle necessità degli autisti dei mezzi pesanti che continuano incessantemente, con estrema dedizione al lavoro e impegno, a rifornire la collettività intera.
Speravamo che la nostra richiesta fosse accolta nell’ultimo DPCM, ma con grande delusione abbiamo constatato che l’unica eccezione all’obbligo di chiusura anticipata alle ore 18 degli esercizi di somministrazione di cibi e bevande, è stato prevista nelle aree di servizio poste lungo il sedime autostradale. Evidentemente ciò non basta ad assicurare condizioni di lavoro accettabili, anche in termini di sicurezza, agli autisti’’, spiega il presidente di ANITA, Thomas Baumgartner.L’Associazione sottolinea inoltre che ’’i conducenti di TIR non percorrono solo le autostrade e che sono impegnati in attività lunghe e faticose tali da richiedere un adeguato riposo e ristoro, non solo in nome di un trattamento dignitoso ma in osservanza alla stessa normativa di settore. Il Governo non può non tenerne conto’’.