Roma – Il bonus baby sitter da 1.000 euro torna protagonista anche nel decreto Ristori bis. Il nuovo bonus previsto nell’articolo 13 del Decreto Ristori Bis è rivolto ad i genitori i cui figli frequentano una scuola secondaria di primo grado in cui, causa emergenza, sia stata disposta la sospensione delle lezioni in presenza. Il bonus baby sitter può andare alternativamente a entrambi i genitori, ma solo nel caso in cui sia possibile ricorrere al lavoro agile e se nessun’altra persona del nucleo familiare usufruisce di altri strumenti di sostegno al reddito o, ancora, ha visto la sospensione della sua attività lavorativa o è disoccupato. Infine, il bonus non può essere utilizzato per le prestazioni rese dai familiari.
Il nuovo bonus baby sitter è rivolto ai genitori iscritti alla Gestione Separata e alle gestioni speciali dell’AGO (la misura, quindi, è rivolta solo ed esclusivamente ai lavoratori autonomi, così come avevamo anticipato qualche giorno fa) in via esclusiva; sono esclusi, quindi, coloro che pur essendo iscritti alla Gestione separata risultano iscritti anche ad altre forme previdenziali obbligatorie. Tali genitori potranno fruire di uno o più bonus baby sitter da 1.000 euro per pagare servizi di baby sitting nel periodo di sospensione dell’attività didattica in presenza. La fruizione del bonus può essere riconosciuta, alternativamente, ad entrambi i genitori a patto che non possono prestare la propria attività lavorativa in smart working.
Il decreto Ristori bis ha previsto un altro aiuto anche per i genitori i cui figli frequentano la prima o la seconda media nella zona rossa: in questi casi è stata introdotta la didattica a distanza e quindi i genitori che sono lavoratori dipendenti, nel caso in cui non possano ricorrere al lavoro agile, si possono astenere dal lavoro per tutta la durata della sospensione della didattica in presenza. La retribuzione viene sostituita da un’indennità pari al 50% della retribuzione. Il congedo vale anche per i genitori con figli che hanno gravi disabilità e che sono iscritti in scuole di ogni ordine e grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale per cui è stata disposta la chiusura. Per andare incontro alle famiglie il governo ha anche esteso lo smart working. Prima con il decreto Agosto, che permette ai genitori di lavorare da remoto se il figlio under 14 è in quarantena in seguito a un contatto con un positivo avuto a scuola o durante l’attività sportiva.
Poi è stata prevista, fino al 31 giugno, la stessa possibilità per chi ha figli con disabilità grave. Infine il decreto Ristori ha esteso lo smart working in caso di quarantena anche per i genitori con figli minori di 16 anni e non più solamente di 14.