Sono in arrivo le due console di Microsoft Xbox Series X e Xbox Series S, nuova generazione dell'intrattenimento videoludico secondo il colosso di Redmond. La prima non offre mezze misure: potente, la più potente mai fatta dall'azienda, con un hardware di primo livello. La seconda scende invece a qualche compromesso, come una risoluzione inferiore, nessun lettore ottico e meno potenza di calcolo. Diversi ovviamente i prezzi: 499 euro e 299 euro, ma entrambe faranno girare gli stessi titoli next-gen. La scelta di Microsoft di dare per la prima volta due opportunità al momento del lancio "incarna la visione che abbiamo del mondo del gaming, quella di mettere l'utente al centro della nostra strategia", dice all'Adnkronos Cedric Mimouni, responsabile di Xbox per l'Area Mediterranea, nella quale è compresa l'Italia.
"Vogliamo lasciare la scelta di giocare a quello che vuole, sulle piattaforme che vuole e con chi vuole. Tre elementi fondamentali – spiega – che fanno capire perché arriviamo a una nuova generazione di console che, contrariamente al passato, è di due modelli. Questa volontà di averne due, con due punti prezzo diversi, una più costosa, una un po' meno costosa, una più performante, una un po' meno performante nasce proprio perché pensiamo che non tutti gli utenti vogliano la stessa cosa allo stesso momento". "Oggi l'utente vuole una nuova generazione di console. Gli standard di potenza grafica sono cresciuti, i giochi necessitano di più potenza, e di conseguenza c'era la necessità da un punto di vista tecnologico di dare questa potenza agli sviluppatori. Ma allo stesso tempo – prosegue Mimouni – c'è anche chi non vuole necessariamente videogiocare con una risoluzione a 4k come con la Series X e chi vuole giocare con una tv normale a 1440p.
Non tutti vogliono spendere 499 euro per una console e abbiamo anche il dovere, in questo nuovo mondo che abbiamo davanti, di dare la scelta di come entrare nella nuova generazione". Al momento, attraverso i preordini, Microsoft vede "segnali belli" sul fronte delle vendite. "I preordini ci fanno ben sperare. Siamo consapevoli – dice Mimouni – di avere due buone macchine e di offrire il servizio in abbonamento Game Pass che oggi ha cambiato il modo di giocare e che ha raggiunto 15 milioni di utenti. Quello che abbiamo costruito e quello che abbiamo seminato si sta convertendo in un excitement e vedere questa eccitazione per un nostro prodotto è una cosa veramente bella. Abbiamo costruito piano piano il nostro marchio. L'inizio del ciclo Xbox One – ricorda – è stato difficile, ma grazie a quello abbiamo ricostruito la nostra storia, i nostri prodotti e oggi forse gli utenti ci stanno ascoltando".
Un lancio che però avviene in un contesto non facile, ammette Mimouni, "ma l'industria dell'entertaiment va perché dà divertimento. Il mercato è decisamente cresciuto, è questo è stato uno degli effetti del lockdown: quando la gente passa più tempo a casa, gioca di più". Uno dei motivi per cui Microsoft è particolamente attenta ai family settings, cioè la possibilità di impostare filtri e blocchi per i bambini: "E' importante creare un campo di gioco sicuro, un campo di gioco dove i genitori si sentano sereni di lasciar giocare, dove ci sia la possibilità di limitare i tempi e di bloccare gli acquisti. Abbiamo un impegno molto forte su questo, è uno degli impegni che ci siamo presi dove investiamo molto. Rendere il videogioco un luogo sereno per tutti, genitori e figli, è il nostro impegno molto forte". Fattore comune tra le due console non c'è solo la possibilità di giocare ai nuovi titoli che arriveranno. Rispetto alla generazione precedente, la retrocompatibilità con quelli delle precedenti console è immediata al lancio. "E' un elemento fondamentale – dice ancora Mimouni – perché compri oggi una piattaforma che non ha due giochi disponibili, ne ha migliaia: quelli del ciclo della Xbox One, sulla quale erano arrivati anche quelli della Xbox 360".
C'è poi un altro aspetto che ci tiene a precisare il manager: lo smart delivery, cioè quella funzionalità che permette di avere un gioco della propria libreria aggiornato sempre alla versione migliore. Per cui, spiega, "se oggi non compri una Series X o una Series S ma acquisti un gioco per la One o One X, quando passerai alla nuova generazione, la piattaforma riconoscerà che possiedi quel gioco e lo aggiornerà". Terzo fattore non da poco, illustra ancora Mimouni, sono i tempi di caricamento, tallone d'Achille delle console attuali, spesso lunghi e snervanti. "Con le due nuove Xbox saranno ridotti al minimo. Se a questo ci aggiungiamo la grafica impressionante, i giochi che ti seguono dal passato e ottimizzati, c'è una grossa con la precedente generazione. E' un ciclo tecnologico diverso". Di diverso, invece, non c'è l'interfaccia grafica delle due console rispetto al passato. "Non è radicalmente cambiata – spiega ancora Mimouni – è simile e ha delle ottimizzazioni. Tutti i test ci hanno detto che è molto apprezzata. Inoltre, non è mai stato un elemento statico, l'abbiamo fatta evolvere dal 2013 al 2020 e adesso la stiamo facendo evolvere ulteriormente".
Discorso simile per quanto riguarda il controller: "Il nostro joypad è già oggi pluriacclamato per ergonomia e velocità di risposta. Con quello nuovo abbiamo apportato alcune novità, a partire dai materiali dei grilletti che migliorano la presa. La croce direzionale è ispirata a quella del controller Elite. C'è un tasto in più, per la condivisione". Infine, un accenno al design delle console, soprattutto di Series X, che diventa una torre sviluppata in altezza, anche se c'è la possibilità di 'sdraiarla' se gli spazi non consentono di disporla in verticale. "Il design della Series X va inteso all'interno di un'equazione: hai più potenza da garantire, ma devi rispettare la silenziosità e la temperatura della macchina. Questo, considerando il costo, perché non si può pensare di vendere una console a 1.500 euro. Per cui il design – continua Mimouni – è stato pensato come una torretta perché è stato il modo che ci ha permesso di ottimizzare tutta la componentistica, raccogliendo tutta la potenza e allo stesso garantendo dissipazione in modo efficace". Un discorso diverso da quello della Series S che, non avendo il lettore ottico, "aveva più spazio interno da utilizzare" e ha permesso dimensioni decisamente inferiori.