Roma – Il bonus cashback da 150 euro prenderà il via dal prossimo 8 dicembre. Si tratta di un rimborso per chi utilizza il bancomat o le carte di credito per gli acquisti. Secondo quanto apprende l'Ansa da fonti di Governo sarà da quella data, e non dal primo dicembre come ipotizzato inizialmente, che chi utilizza carte, bancomat e app per i pagamenti digitali potrà ottenere un rimborso del 10% sui propri acquisti due volte l'anno, fino a un massimo di 150 euro per volta, con il primo 'extra- cashback' – 150 euro con minimo 10 pagamenti tracciabili – che arriverà già sulle spese di Natale. Il bonus cashback da 150 euro a dicembre è stato annunciato nei giorni dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.
Ma cos’è il bonus cashback e come funziona? È il termine tecnico che letteralmente significa “soldi indietro”: è un rimborso pari al 10% dell’importo speso nel limite di 150 euro a transazione (con un bonus quindi non superiore a 15 euro per singola operazione). La condizione è che il consumatore “aderente” abbia effettuato non meno di 50 operazioni nel semestre di riferimento. C’è quindi un massimale di spesa semestrale su cui sarà conteggiato il cashback 10%, è di 1500 euro. C’è anche un massimale conteggiato per ogni acquisto, per raggiungere quel tetto di 1500 euro, ed è di 150 euro. Esempio: se compriamo una lavatrice da 500 euro, sempre 150 euro avremo conteggiati. Non c'è una soglia minima di spesa. Per usufruire del cashback, c'è un numero minimo di transazioni tracciabili: 50 al semestre.
L’utente deve, una volta sola, registrare il proprio Iban, carte di credito e codice fiscale sui canali attivati (app IO, quella che concentra i servizi della PA, oppure presso la propria banca). Poi si paga nei negozi con moneta elettronica – carta di credito, app cellulare. Ogni pagamento sarà registrato nel sistema perché associato al codice e a carte pre-registrate. In ogni semestre di riferimento il rimborso massimo ottenibile è pari a 1.500 euro. Il cashback vale solo per acquisti nei negozi fisici, perché lo scopo è combattere l’uso del contante. Non è previsto quindi un funzionamento del cashback per gli acquisti online. Inoltre i rimborsi non si devono conteggiare nella parte che forma il reddito di chi li incassa e non sono assoggettati ad alcun prelievo erariale.