Ragusa – Domani, 5 dicembre, sabato, ricorre la Giornata internazionale del volontariato 2020, voluta dall’Onu e giunta alla 35esima edizione il cui scopo è quello di riconoscere il lavoro, il tempo e le capacità dei volontari in tutto il mondo. “Volontariato, insieme possiamo” è il titolo della mattinata che riprende lo slogan “Together we can, through volunteering” lanciato dall’Onu per questa edizione e dedicato al ruolo dei volontari di tutto il mondo durante la pandemia. La Giornata internazionale del volontariato 2020 assume un significato speciale. Vissuta senza manifestazioni ma con la soddisfazione profonda che anima chi sta dando un contributo significativo alla propria comunità in un momento particolarmente difficile quale è questo contrassegnato dall’emergenza Covid.
“Credo che quest’anno la ricorrenza si vesta di un’importanza ancora maggiore – spiega il direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute di Ragusa, il sacerdote Giorgio Occhipinti – È aumentata la solitudine, soprattutto tra gli anziani, ed è aumentata la povertà, che ha aggredito anche nuclei familiari finora solidi. Gli effetti del Covid si sono fatti sentire nettamente. A colpire particolarmente sono i tanti casi di quarantene, più o meno prolungate, che hanno acuito situazioni di isolamento e di bisogno. Vivremo la Giornata del 5 dicembre con la gioia di vivere, la consapevolezza di essere coscienza dei bisogni degli altri e, sempre, predisposizione al bene. Il nostro è un volontariato particolare, perché ciò che doniamo, cioè il nostro tempo, ci viene restituito tramite il dono del tempo di qualcun altro.
E anche la “restituzione” è un fatto di profondo significato. Perché scopriamo che tutti noi abbiamo tantissimo da poter donare agli altri, e spesso non ne siamo consapevoli”. “E c’è di più – aggiunge don Occhipinti – La socialità, che si crea nel rapporto umano e la parità sono i valori del tempo, perché un’ora data ha lo stesso valore per tutti indipendentemente dal tipo di prestazione, un’ora data è semplicemente un’ora di vita. Ed è appunto il dono il senso primo e ultimo del volontariato. Volontariato equivale a dono. Bisogna farlo con cuore puro. Senza interessi e senza inutili passerelle, proprio per rendere sempre più efficace il proprio dono. Se il volontariato si trasforma in una sorta di mestiere, perde tutto il suo significato. Per questo, la Giornata del 5 dicembre è, a mio parere, un modo valido per ricordare la gratuità e la libertà dell’impegno dei volontari.
Operare per il bene comune e per la promozione della cultura della solidarietà. In riferimento al dono ho scelto come simbolo dedicato ai volontari un “cuore” formato da due mani che fisicamente in questo periodo di pandemia non si possono stringere ma che indicano a tutte le associazioni l’importanza di servire in unità. Il simbolo può essere postato sui social e condiviso alle altre associazioni”.