ROMA – ’’Non starò qui a elencare le mille ragioni che fanno del Mes uno strumento non solo inadatto, ma anche del tutto inutile per far fronte alle esigenze del nostro Paese in un momento così delicato. Non è una questione di soldi, che sembrano esserci, ma come e dove usarli’’. Così Beppe Grillo, in un post pubblicato sul suo blog, che poi avanza ’’due proposte assolutamente praticabili, sacrosante e soprattutto non vincolanti (che non prevedono alcun tipo di indebitamento per l’Italia) che porterebbero un sacco di miliardi nelle casse dello Stato in poco tempo, semmai ce ne fosse bisogno’’. In particolare, Grillo punta su fare pagare l’Imu e l’Ici non versata sui beni immobili alla Chiesa e una patrimoniale ai super ricchi.
’’Nel novembre del 2018, una sentenza della Corte di giustizia europea, ha stabilito che lo Stato italiano deve riscuotere l’Ici non versata dalla Chiesa Cattolica tra il 2006 e il 2011 in virtù di una deroga concessa dal governo Berlusconi, successivamente ritenuta irregolare’’, osserva Grillo che, ricordando le proprietà della Chiesa cattolica, sottolinea come ’’tutte queste strutture portano alle casse della Chiesa 620 milioni all’anno dall’Imu non pagata’’. Quanto al secondo punto, secondo Grillo ’’un contributo del 2% per i patrimoni che vanno dai 50 milioni al miliardo, genererebbe un’entrata per le casse dello Stato poco superiore ai 6 miliardi. Uno del 3% dato dai multimiliardari potrebbe fruttare circa 4 miliardi ulteriori.
Una patrimoniale così concepita, significherebbe per le casse dello Stato un’entrata garantita di almeno 10 miliardi per il primo anno e di ulteriori 10 se la misura venisse confermata anche per il 2022. I soldi del meccanismo europeo, è giusto ricordare che (convenienti o meno) sempre debito sono. Un debito che ormai ammonta a oltre 150 miliardi e che, prima o poi, dovrà essere ripagato dalle vere vittime morali di tutta questa storia. I giovani e le nuove generazioni’’, conclude.